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Rai Due censura The Wolf of Wall Street ed è subito polemica

Rai Due censura The Wolf of Wall Street. Ad essere capitato sotto le mani omicide di Rai Due, dopo capolavori come Brokeback Mountain e Le regole del delitto perfetto, è niente poco di meno che il film con uno scatenatissimo e bravissimo Leonardo Di Caprio. Una censura che ha reso incomprensibile il vero significato di questo film, che racconta della vita del geniale e scriteriato broker di Wall Street Jordan Belfort e della folle e impazzita e corrotta finanzia americana dei primi anni ’80.

Tutte le scene di sesso e di droga sono state eliminate con tagli fatti ad hoc per non far capire il senso e la profondità della scena in onda. Un film pieno di significato ridotto ad essere lo scheletro di se stesso a causa del bigottismo che caratterizza la televisione italiana. Non posso fare a meno di chiedermi: perché mandarlo in onda allora?

Naturalmente le proteste dei fan non si sono fatte attendere dove sui social gli hashtag sul film sono imperversati e nella pagina di Rai Due tutti gli utenti indignati hanno fatto sentire la loro voce:

“Ma il pallino rosso adatto ad un pubblico adulto non basta più? Ipocriti”

“Complimenti per ever deturpato un capolavoro. Fate schifo. Non c’è nobiltà neanche nella censura, non solo nella povertà. Vergognatevi.”

“Comunque su Rai 2 danno quel capolavoro di “The Wolf of Wall Street” di Martin Scorsese. Tutto molto bello, tranne per il fatto che la Rai ha pensato bene di censurare le scene di sesso e droga. Che disagio.”

“Ma quanto è bigotta la #Rai che censura e taglia alcune scene di The Wolf of Wall Street? Cioè se dovete rovinare un film, piuttosto non fatelo proprio vedere.”

“Rai2 manda “The wolf of Wall Street” in prima serata, censurando tutte le scene che parlano dettagliatamente della droga. Dagli Assurdistan Studios di Saxa Rubra è “naturalmeeeente” (da leggere alla Freccero) tutto.”

 

Paola Chirico

Ho 25 anni e nella vita aspetto l'ora di pranzo a livello amatoriale. Da grande sogno di aprire un'agenzia di comunicazione tra Louis Vuitton e il buon gusto e nel tempo libero presiedo un'associazione che si occupa di recuperare i fondi per la ricerca del buonsenso. Attualmente collaboro con testate web e blog trattando temi che abbiano attinenza col mondo del cinema e delle serie tv, e per citare Scorsese: “Andare al cinema è come andare in chiesa per me, con la differenza che la chiesa non consente il dibattito, il cinema si.”

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Paola Chirico
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