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Venti anni fa usciva Il Gladiatore e il Guardian lo stronca, “Non meritava gli Oscar”

Venti anni fa esatti, il 5 maggio del 2000 usciva sugli schermi americani il kolossal di Ridley Scott Il Gladiatore, con Russel Crowe e Joaquin Phoenix, tra gli altri. Un film epico, che resuscitava il filone dei “peplum” dal dimenticatoio in cui era caduto dopo i fasti degli anni ’50 e ’60, diventando un successo planetario da 457 milioni di dollari.

Venti anni fa usciva Il Gladiatore e il Guardian lo stronca, “Non meritava gli Oscar”

La trama è arcinota: il generale romano Decimo Massimo Meridio, dopo aver sconfitto i barbari in una battaglia in Germania è designato dall’anziano imperatore Marco Aurelio quale suo successore, al posto dell’inadeguato Commodo. Il figlio del sovrano, però, per evitare di essere scavalcato, tenta di far uccidere Massimo il quale riesce a scampare, corre dalla sua famiglia, in Spagna, scoprendo che moglie e figlio sono stati trucidati per ordine di Commodo. Catturato, diventa gladiatore e tornato a Roma uccide in un duello nel Colosseo il dissoluto nuovo imperatore.

Tra effetti speciali, battaglie spettacolari e tantissime imprecisioni storiche, Il Gladiatore è riuscito a vincere cinque Oscar (su dodici nomination): miglior film, migliore attore protagonista (Russel Crowe), migliori costumi, miglior sonoro e migliori effetti speciali, e resta nell’immaginario collettivo come una delle pellicole più spettacolari della storia recente del cinema mondiale. Oltre che essere uno dei più disprezzati dagli appassionati e esperti della storia di Roma antica, proprio per le troppe imprecisioni, a uso e consumo degli spettatori americani e dell’immagine che loro hanno di quella civiltà.

E, a distanza di 20 anni, è anche arrivata la clamorosa stroncatura del prestigioso quotidiano britannico The Guardian che si chiede “Davvero Il Gladiatore meritava quegli Oscar”? La risposta è negativa, con il chiaro giudizio: “E’ un eccezionale film estivo e uno dei meno meritevoli del premio per il miglior film del nuovo secolo”. Imbarazzante il paragone che il giornale fa per il film: “L’arco competitivo de Il Gladiatore è Rocky III che porta in Rocky IV. Riguarda il nostro eroe che si fa strada attraverso una gamma colorata di avversari con il petto a botte, arcieri corazzati su carri, tigri mangia-uomini che emergono dal piano dell’arena, prima di combattere finalmente il cattivo su un terreno ostile e trasformare la folla in casa a suo favore, contro la volontà di un brutale governo autoritario”.

Stanislao Lauricina

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Stanislao Lauricina
Tags: il gradiatorejoaquin phoenixoscarridley scottrussel crowethe guardian