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Papa Francesco: “Anch’io sono un peccatore e mi confesso” | E cita un proverbio siciliano, “megghio arrussicare…”

“Anche il Papa è peccatore, il confessore sente le cose che io gli dico, mi consiglia e mi perdona”. La rivelazione del Papa arriva di fronte a una piazza San Pietro gremita da circa 50 mila fedeli per l’Udienza generale, nonostante il freddo e la pioggia.

“Tutti – ha spiegato il Pontefice – abbiamo bisogno di questo perdono. A volte – ha poi aggiunto – capita che dicano: mi confesso direttamente con Dio, ma è il sacramento che ti dà la sicurezza del perdono. Meglio diventare una volta rosso che mille volte giallo”.

Questa citazione nasce da un proverbio che il piccolo Jorge Bergoglio imparò dalla nonna, a conferma ulteriore delle sue radici italiane. Si tratta, infatti, di un proverbio molto comune in Sicilia e che vuole dar forza al discorso del Papa. “Megghio ‘na vuota arrussicare ca cento vuote aggialliare” (meglio diventare rossi di vergogna una volta, che diventare gialli), a causa della bile che sgorga dal rancore e dall’invidia. In sintesi, dal profondo star male con sé stessi e con gli altri.

Il Papa ha fatto l’esempio di un colloquio con un peccatore intimidito dalla confessione in quanto intimorito dall’idea di dover confessare i propri peccati a un’altra persona. “Tante persone oggi – ha osservato Francesco – non capiscono la dimensione ecclesiale del perdono, perché domina l’individualismo, il soggettivismo, e anche noi cristiani ne risentiamo. Dio non smette di perdonare i suoi figli. Attraverso il ministero del sacerdote ci stringe in un nuovo abbraccio che ci permette di rialzarci e riprendere nuovamente il cammino”.

E poi la rivelazione più importante, nella quale Francesco si pone allo stesso livello dei suoi interlocutori: “Anche il Papa lo fa ogni 15 giorni e quando le mie colpe sono perdonate mi viene donata la gioia. Dio perdona ogni uomo nella sua sovrana misericordia, ma lui stesso ha voluto che quanti appartengono a Cristo e alla sua Chiesa, ricevano il perdono mediante i ministri della comunità”.

Papa Francesco ha anche lanciato un monito a tutti i sacerdoti: “Il servizio che il sacerdote presta come ministro, da parte di Dio, per perdonare i peccati è molto delicato ed esige che il suo cuore sia in pace; che non maltratti i fedeli, ma che sia mite, benevolo e misericordioso; che sappia seminare speranza nei cuori e, soprattutto, sia consapevole che il fratello o la sorella che si accosta al sacramento della Riconciliazione cerca il perdono e lo fa come si accostavano tante persone a Gesù perché le guarisse”. E ribadisce che “il sacerdote che non abbia questa disposizione di spirito è meglio che, finché non si corregga, non amministri questo Sacramento”.

Il Papa ha poi concluso l’Udienza generale con una preghiera per le vittime dell’alluvione in Sardegna: “In questo momento non possiamo non ricordare le vittime della recente alluvione in Sardegna: preghiamo per loro e per i familiari e siamo solidali con quanti hanno subito dei danni”. Dopo un minuto di silenzio, il Pontefice ha poi intonato l’Ave Maria e concluso l’udienza con i fedeli.

Domenico Giardina

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  • x salvo (IL PAPA HA MOLTA UMILTà)

    in quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.
    Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo.
    Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.
    E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
    Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". Ed essa rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più".
    (Vangelo di Giovanni 8, 1-11)

  • Condivido in pieno. A volte però mi capita di cadere sempre negli stessi errori e poi penso che il perdono non serve. Me lo sono sempre chiesto. Se una persona si ritrova a sbagliare sempre vuol dire che non è pentito veramente. Oppure siccome sai che poi ti verranno perdonati i tuoi peccati tu continui a farli. Xk Dio è buono è misericordioso. Mi aiuti a capire meglio come poter fare Santo Padre Buono... Un abbraccio in don Bosco. Da un Salesiano Cooperatore

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Pubblicato da
Domenico Giardina
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