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Le patatine fritte Ogm più salutari delle classiche | Diventano meno cancerogene durante la frittura

Amate in tutte il mondo, le patatine fritte sono senza dubbio uno degli alimenti più facili da reperire, soprattutto grazie alla loro presenza nei menu dei colossi multinazionali dei fast food: a tal proposito, la JR Simplot Company, l’azienda storica che rifornisce il McDonald’s, sta sviluppando un tipo di patata Ogm che la renderà meno cancerogena delle attuali in circolazione.

Come? Nel processo di frittura, le patate sviluppano l’acrilamide, una sostanza che potrebbe avere potenzialità cancerogene, classificata come dannosa dal National Cancer Institute: nel dettaglio, il lavoro di ingegneria genetica che c’è dietro le “Innata”, il tipo di patate in questione, sta nel fatto che il Dna aggiunto, che appartiene sempre a una patata, ha il compito di inibire i geni implicati nella trasformazione di alcune molecole precursori dell’acrilamide, tanto da abbassarne la produzione durante la frittura del 50-75%.

Nonostante il Dipartimento per l’Agricoltura statunitense abbia dato alla JR Simplot il via libera alla coltivazione delle Innata, non è ancora chiaro se le french fries Ogm faranno il loro ingresso nei fast food del colosso: negli scorsi anni, la Montesanto aveva progettato un tipo di patata che resisteva alla dorifora, un insetto capace di infestarle irreversibilmente, che non presero mai piede in quanto i grandi distributori chiesero agli agricoltori di smettere con i raccolti perché temevano la reazione dei consumatori.

Fabrizio Messina

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