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Isis, decapitati dieci soldati siriani | L’orrore nella battaglia di Palmyra

Dieci soldati siriani sono stati decapitati dall’Isis che li aveva catturati nella sua avanzata verso Palmyra, dove si teme possano distruggere le rovine dell’antica città come già è accaduto in altri siti archeologici in Iraq. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus).

Altri 16 soldati siriani sono stati uccisi nei combattimenti, che si svolgono tra la stessa Palmyra, città simbolo dell’est della Siria, e la cittadina di Sukhna, a 30 chilometri, per il controllo della strada strategica che conduce verso Dayr az Zor.

Secondo l’Ondus, i jihadisti hanno colpito con mortai la città nuova di Palmyra, situata a pochi chilometri dalle rovine. Qualche decina di chilometri a Nord di Palmira sono situati i pozzi di gas naturale di Shaer, a suo tempo conquistati dall’Isis e poi riconquistati dalle forze lealiste, ma per il cui controllo si combatte ancora.

Palmyra è molto importante sotto il profilo strategico ed è per questo motivo che i governativi combattono strenuamente per non lasciarla nelle mani dei miliziani. A cui fanno gola soprattutto le riserve di materiale bellico e le scorte energetiche, una risorsa economica che conquistare assolutamente. Perdere il polo di Palmyra significherebbe per il regime, oltre che l’ennesima sconfitta, avere ripercussioni pesantissime sul piano economico.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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