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Belen e Stefano, aggressione ai fotografi: Staffelli consegna il tapiro d’oro

Doppio Tapiro d’Oro per la coppia Belen – Stefano De Martino.

La coppia rischia infatti fino a tre anni di carcere per una presunta aggressione del 2012 a Ponza ai danni di due fotografi e “Striscia la Notizia” tramite Valerio Staffelli li ha attapirati.

Quanto al ritorno di fiamma, Belen ha esordito: “Non tutti i divorzi vanno a buon fine”. Proprio Belen ha chiarito che non sarà necessario un nuovo matrimonio perché non le è mai arrivata la richiesta di divorzio. La showgirl ha poi ha regalato a Staffelli un mini Tapiro d’oro per la pazienza negli appostamenti.

La presunta aggressione

Quanto alla presunta aggressione Stefano chiarisce: “Spero si risolva presto. Purtroppo la giustizia italiana interviene in tempi troppo lunghi, quindi si protraggono storie inutili”.

Per i due è atteso il rinvio a giudizio per una presunta aggressione ai danni di alcuni paparazzi. Il fatto in questione risale a sei anni fa, ovvero nel 2012 quando la modella argentina e il ballerino napoletano si trovavano a Ponza insieme a Cecilia Rodriguez e Perez Blanco. Belen e Stefano devono rispondere dell’accusa di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle persone e lesioni non gravi. Con questi capi d’imputazione i due rischiano fino a tre anni di carcere.

A denunciarli erano stati i fotografi Mattia Brandi e Stefano Meloni. Stando a quanto riferito dai due paparazzi, quest’ultimi stavano scattando delle foto dalla loro barca alla soubrette argentina, a Stefano De Martino, alla sorella Cecilia e al cognato Blanco sul loro yatch. Dopo aver capito della presenza dei fotografi, i quattro si sarebbero avvicinati alla loro barca. De Martino e Blanco avrebbero ingaggiato una colluttazione con i due e sottratto la macchina fotografica ai paparazzi, restituendola solo dopo aver gettato in mare la scheda contenente le foto appena scattate.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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