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Sanremo 2016, le pagelle della seconda serata: bene Elio, Dolcenera ed Annalisa, male Patty Pravo

La seconda puntata va in archivio con un’altra bella prestazione di Carlo Conti (voto 8), galvanizzato dal record di ascolti di martedì. Fra le sorprese della serata un ottimo Nino Frassica (voto 7,5) sia nella versione comica che in quella impegnata. Ancora una volta si può discutere il giudizio della giuria (GUARDA CHI E’ A RISCHIO) che, ad esempio, ha promosso nei primi sei una inascoltabile Patty Pravo. Ma anche questo fa parte di Sanremo e i gusti sono gusti.

Queste le pagelle della redazione musicale di Si24 sui 10 big in gara mercoledì (guarda le pagelle della prima serata

00.03: Chiudono la rassegna dei big gli Zero Assoluto con “Di me e di te”. GIUDIZIO SI24: Manca qualcosa perchè la canzone diventi in qualche modo orecchiabile. Motivo semplice, cantato con semplicità e senza particolari virtuosismi. Non dovrebbe lasciare il segno nè sulla giuria nè sui “consumatori” di musica. Voto: 5,5.

23.55: Ritorna dopo un anno a Sanremo Annalisa (Scarrone) con Il diluvio universale di cui è anche autrice. GIUDIZIO SI24: Canzone poco… sanremese ma non è un difetto. Annalisa si conferma personaggio sobrio e concreto della canzone italiana, ricorda un po’ la Mannoia su tonalità più alte. Il testo non è banale. E (al contrario di quanto dice il testo) la canzone l’ha saputa cantare. Buona performance. Voto: 7,5.

23.28: E’ il turno di Neffa (Giovanni Pellino), cantautore, musicista di lungo corso, che canta una sua canzone, “Sogni e nostalgia”. GIUDIZIO SI24: Decisamente originale ma non per questo positivo. La sua canzone sembra strutturata per un festival sovietico anni ’70, non ha una grande voce e prende pure qualche stecca. Decisamente insufficiente. Voto: 4,5.

23.04: Fra i più attesi e i più applauditi, salgono sul palco Elio e le storie tese con “Vincere l’odio”. GIUDIZIO SI24: Da giudice di X Factor Elio si ritrasforma in cantante che poi è il suo mestiere. Anzi, più personaggio che cantante. Può piacere o non piacere ma è certamente un prodotto unico della canzone italiana. La sua canzone è in pratica una somma di cinque minicanzoni diverse, dove gioca con le parole (e con le citazioni musicali) da show man qual è. Porta allegria (che non guasta mai) e la canzone ha comunque una sua musicalità. A noi piace. Voto: 8.

22.58: Sul palco dell’Ariston tocca ad Alessio Bernabei, ex componente dei Dear Jack che si sono esibiti ieri. Bernabei presenta “Noi siamo infinito”. GIUDIZIO SI24: La presenza sul palco da solo accresce il personaggio, appare cresciuto e sicuro delle sue possibilità. La canzone non è granché, ma lui guadagna una sufficienza abbondante. Voto: 6,5.

22.30: Per Francesca Michielin è il debutto a Sanremo. La sua canzone si intitola Nessun grado di separazione. GIUDIZIO SI24: Qualche esitazione di troppo nell’esecuzione di una canzone tutto sommato noiosa, troppo influenzata dalle rime in “ione”. Lei è brava e può certamente fare meglio nelle prossime esibizioni. Voto: 5,5.

22.24: Dopo mezz’ora dedicata a Eros Ramazzotti tocca a Valerio Scanu che si era già esibito a Sanremo nel 2010. Canta “Finalmente piove”. GIUDIZIO SI24: La canzone convince e Valerio la canta con voce gradevole, interpretazione drammatica per una canzone drammatica. Niente di innovativo ma un buon ritorno a Sanremo. Voto: 6,5.

21.43: Patty Pravo non ha certo bisogno di presentazione con i suoi 110 milioni di dischi venduti. Canta “Cieli immensi”. GIUDIZIO SI24: Bisogna sforzarsi per intuire quella voce che ha fatto appassionare le generazioni passate. La sua canzone non lascia traccia e la sua esecuzione, con qualche stonatura qua e là e tonalità basse non raggiunte, non fa onore a una carriera cinquantennale. Dispiace, anche se il pubblico la applaude. Voto: 4.

21.36: Debutta al Festival di Sanremo Clementino con “Quando sono lontano”. GIUDIZIO SI24: Tecnicamente non convince: non è canzone classica e non è rap, non è cantante e non è rapper, non è italiano e non è dialetto. Però nel complesso esce un prodotto accettabile, lui è molto amato dalla rete: non vincerà Sanremo ma potrà accrescere la sua popolarità. Voto: 6.

21.26: Il primo big in gara è Dolcenera con “Ora o mai più”. GIUDIZIO SI24: La canzone, firmata Dolcenera – Finaz, è molto elegante. Il testo è basato su finali con la lettera U su cui Dolcenera riesce a giocare con la sua voce profonda e gorgheggiante. E’ molto professionale, sicura di sè e si accompagna bene al pianoforte. Voto: 7,5.

20.51: Comincia la gara delle Nuove Proposte che prevede un diverso sistema di votazione e che porterà all’eliminazione diretta di due dei quattro concorrenti oggi in gara: Ci limitiamo a un voto secco per ogni partecipante. La prima sfida è tra Chiara Dello Jacovo (voto 7,5) e Cecile (voto 8). Il televoto premia Chiara Dello Jacovo con il 64% dei voti. La seconda sfida è tra Irama (voto 5) e Ermal Meta (voto 5,5). Il televoto premia Ermal Meta con il 59%.

La prima serata di Sanremo 2016 è stata un trionfo di ascolti, trascinati anche da Laura Pausini e Elton John. Ma le canzoni dei primi 10 big in gara non hanno convinto del tutto e secondo i nostri giudizi una delle migliori performance è stata quella di Irene Fornaciari che però è tra le meno favorite della kermesse.

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Rosy Buttafuoco

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  • Gent. sig.ra Buttafuoco,
    quella di Patty Pravo è una canzone meravigliosa interpretata magistralmente: la standing ovation in diretta delle persone presenti ne sono la testimonianza veritiera... se lei ha dei pregiudizi nei confronti di una Grande Artista come lei , io ho dei seri dubbi sulla sua professionalità di "critico musicale"

  • Incredibile quanto sia priva di logica la classifica sanremese. Nelle due serate tra il peggio del peggio (in un insieme che di certo ha una media decisamente bassa) ci sono stati due presunti "rapper" (il rap italiano, che raramente ha avuto qualche nota lieta, oggi è davvero assente: basti pensare che tra i massimi esponenti spiccano parlanti come Fedez e Fibra) che invece secondo le classifiche si meritano la green-zone e che rispondono ai nomi di Rocco Hunt e Clementino (nomi che a dirla tutta starebbero rispettivamente meglio in un manga giapponese e allo zecchino d'oro). Solo pensare che oggi la musica italiana sia questa dovrebbe far riflette, senza sentire l'esigenza di scomodare la sublime poetica di De Andrè, l'emozione interpretativa di Battisti, la soave delicatezza di De Gregori o il malinconico romanticismo di Tenco. Ma non è così: due non-canzoni orribili, vecchie nel testo (storielle sentite e risentite che è un mistero come ancora possano stupire qualcuno) e raccontate da delle voci per nulla interessanti, né tantomeno degne di una qualsiasi nota; probabilmente se si fossero presenti a qualche talent, se gli si toglie il successo volatile e sterile della rete sovrana, probabilmente sarebbero stati entrambi scartati alle selezioni. Eppure, al festival della musica italiana, passano loro. Passa Valerio Scanu che nella realtà non è un cantante ma un personaggio televesivo (e non di una televisione degna di riguardo, ma di una televisione becera, deculturalizzata, affatto raffinata), che in un mondo perfetto starebbe faticando ad arrivare a fine mese, a cercarsi un lavoro al pari di tanti altri suoi coetani molto meno raccomandati nella vita. Proabilmente non riuscirebbe nemmeno a trovare un baretto di paese che lo facesse esibire. Eppure è lì, nella parte sicura della classifica, dove si trova anche Patty Pravo, uno spettro (o meglio una mummia) di colei che un tempo incantava. Porta una canzone scontata, come l'hanno portata tanti altri, ma il problema è che oramai, dietro quella deforme maschera di ritocchi, c'è una voce che non è più la stessa e che non regge né con il passato, né con il personaggio. E si dipana un abisso tra questa e "Dimmi che non vuoi morire", colpo di classe firmato uno che di classe ne avrerbbe da vendere. Se il merito non fosse dato soltanto dal "nome" sarebbe laggiù inamovibile nella zona rossa. Invece in rosso ci finisce Neffa, che quantomeno porta qualcosa di alternativo (per sanremo) qualcosa che nasce da una commistione di influenze esterne e degne di nota. Non c'entrano niente i festival russi (probabilmente dovreste ascoltare un po' di musica russa prima di parlare di musica russa). Così come non meritavano di stare giù gli Zero Assoluto, che personalmente non mi sono mai piaciuti, ma quantomeno hanno portato qualcosa di più interessante rispetto alla solita matassa sanremese. E poi, un duo di uomini è molto meno scontanto degli ennesimi Jalisse (Caccamo-iurato), format standard che chissà per quale insulsa logica a Sanremo ha sempre funzionato, salvo poi scomparire in fretta e furia al di fuori dell'Ariston. Giusto invece il rosso per Bernabei e mistero incomprensibile come siate riusciti a dare addirittura 6,5 ad una delle canzoni più brutte mai ascoltate su questo palco. L'edizione comunque è inaspettatamente piacevole: ottima l'idea di dare al festival un'impronta decisamente "show" e meno competizione. Molti ospiti di vario genere, molte parole a spezzare la monotonia di musiche a volte eccessivamente uguali. Eccezionale Virginia Raffaele, bravissima e divertente. Ottimo Conti (non l'avrei mai detto) che tiene le redini con sapienza e ha saputo rischiare con talune scelte. Eccezionale Rocco Tanica e ieri sublimi gli interveni di Bosso e Frassica, raffinati e toccanti. Un plauso va all'impegno e la netta esposizione che questo Festival sta prendendo in merito a tematiche importanti: non c'è stata paura di attrarre le critiche di chi non la pensa in un certo modo e finalmente era anche ora che una manifestazione nazionale così importante e longeva, parlasse di importanti tematiche nazionali e attuali, dove il dibattito è sempre aspro e acceso. Ed alla fine tollerabili sono le note meno liete: Gabriel Garko e i vestiti improponibili che buttano addosso alla Ghenea.
    PS: ho veduto il dopo festiva e per la prima volta mi è piaciuto. Ottima la scelta di dare in pasto Savino (altrimenti inutile) alla Gialappas; peccato solo per Max Giusti di cui onestamente non se ne sentiva l'esigenza.

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Rosy Buttafuoco
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