Tra bistecche colorate e pesci con l’additivo | I Nas lanciano l’allarme cibo in Italia

di Francesco Reina

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Tra bistecche colorate e pesci con l’additivo | I Nas lanciano l’allarme cibo in Italia

| martedì 03 Giugno 2014 - 16:17

Il dossier del generale dei NAS Cosimo Piccinno nell’ambito del bicentenario dell’Arma, mette in luce un settore della criminalità organizzata poco noto: il mercato parallelo del cibo.

Tra i 90mila controlli effettuati tra il 2012 e il 2014, sono oltre 31mila gli esercenti che non hanno superato i test; su circa 12 mila allevamenti di bovini e ovini, quasi 4mila sono fuorilegge; una media simile è stata registra nel settore dei pastifici e delle farine, con 6mila e 500 locali non in regola a fronte di 17mila e 500 verifiche.

Il dato più eclatante è però quello relativo al settore della ristorazione: su 27.419 locali pubblici verificati, 11.542 avevano commesso almeno una violazione delle norme, quasi uno su due dunque.

A Parma sono stati sequestrati “2.300 prosciutti ottenuti da animali alimentati con rifiuti” e, parallelamente, a Palermo sono stati denunciati 23 macellai che vendevano “carne tratta con Ione solfito che la faceva diventare rossa e sanguinolenta”.

Situazione similare per il pesce: in Puglia, Emilia Romagna, Veneto e Marche sono state sequestrate tonnellate di pesce spada e tonni oltre che centinaia di litri di Cafodos. Quest’ultimo, come viene sottolineato nel dossier, “è un additivo che viene mescolato con il ghiaccio e dopo qualche secondo diventa invisibile alle analisi di laboratorio. Ha un effetto miracoloso: consente di dare freschezza apparente al prodotto, ma all’interno generalmente è già marcio”.

L’olio extravergine di oliva viene sostituito in moltissimi casi da olio di soia e poi adulterato: a Bari è stato inoltre scoperto uno stabilimento dove veniva colorato per farlo diventare più verde per farlo apparire più genuino.

A Napoli i NAS hanno smantellato un traffico internazionale dedito alla contraffazione di bottiglie di Champagne Moet & Chandon, Veuve Cliquot Ponsardin e Bollinger, che venivano vendute sugli scaffali delle enoteche con tando di bollini adesivi, tappi e imballaggi identici agli originali.

Oltre a quello del cibo, le cosche stanno mettendo mano anche sul commercio illegale di farmaci, vendendo contraffazioni di prodotti come quelli contro il cancro e persino ricette mediche false per ottenere il rimborso dal servizio sanitario nazionale.

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