Ha assistito al Bicentenario di Giuseppe Verdi, il suo compositore preferito, quello che l’ha reso famoso in tutto il mondo. Poi Carlo Bergonzi, il tenore verdiano del secolo, si è spento: l’artista si è spento nella notte del 25 luglio a Milano. Pochi giorni fa, il 13 luglio, a Busseto, la patria di Versi, lo avevano festeggiato con un concerto dell’Orchestra Filarmonica Italiana in piazza.
La sua passione per il canto era nata da piccolo, quando si iscrisse al Conservatorio per gli studi che dovette interrompere a causa della guerra e della prigionia in Germania per ben tre anni. Quando tornò in Italia, nella sua Vidalenzo di Polesine Parmense, a pochi chilometri da dove nacque Versi, si impegnò per fare del canto la sua vita e debuttò nel 1947.
Nato come baritono con anni di studio diventa tenore, trasformandosi. Il suo trionfo arrivò nel 1956 con l’Aida al Metropolitan di New York. Innumerevoli sono le onorificenze avute in carriera: il maestro Carlo Bergonzi dice addio al mondo da grande ufficiale della Repubblica italiana e da Principe tra i tenori e migliore tenore verdiano del secolo, premio datogli dalla Royal Festival Hall di Londra.
