14 persone sono rimaste ferite in seguito all’esplosione di un ordigno in un fast food di una stazione della metropolitana di Santiago, in Cile: l’azione, secondo il governo cileno di matrice terroristica, non è ancora stata rivendicata.
“Ci sono diversi feriti – ha riferito Ivo Zuvic Garcia, comandante dei vigili del fuoco – La maggior parte soffre di trauma acustico ma ci sono tre persone che hanno riportato ferite più serie, tra cui una frattura con taglio e un’altra ha subìto l’amputazione di alcune dita”.
Alcuni testimoni riferiscono di aver visto due giovani lasciare una borsa nel fast food prima di darsi alla fuga a bordo di una macchina, ma questa versione non è ancora stata confermata dalla polizia cilena.
La stampa cilena ritiene che vi sia un nesso tra l’attentato odierno, avvenuto intorno alle ore 13 locali (18 in Italia), e gli altri attacchi esplosivi avvenuti alcune settimane fa in diversi punti del centro della capitale, che erano stati messi a segno da gruppi anarchici locali che chiedono la liberazione di Francisco Solar e Monica Caballero, i loro due leader detenuti in Spagna dal 2013.
“Non ci fermeremo finché non avremo trovato e arrestato i colpevoli”, ha sottolineato il ministro degli Interni Rodrigo Penailillo. Nel frattempo, la presidente socialista Michelle Bachelet ha convocato una riunione d’emergenza del governo per discutere sull’”orribile atto”.