Riapre il “Centro Olimpo” di Partanna Mondello

di Redazione

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Riapre il “Centro Olimpo” di Partanna Mondello

| giovedì 20 Novembre 2014 - 17:16

Da domani il “Centro Olimpo” di Partanna Mondello, uno dei primi superstore nati a Palermo e sottoposto a provvedimento di sequestro, riapre al pubblico. Il “taglio del nastro” è avvenuto questa mattina con inaugurazione e la conferenza stampa. La riapertura è il frutto della sfida imprenditoriale lanciata da 34 ex dipendenti che hanno costituito la cooperativa “Progetto Olimpo” ed hanno deciso di scommettersi investendo nel progetto i soldi della loro mobilità. Un’esperienza pilota in Italia di workers byout su un’azienda sequestrata nella grande distribuzione organizzata.

Una sorta di “pietra miliare” come è stata la Calcestruzzi Ericina nel settore delle costruzioni che consente di salvaguardare l’occupazione e riaffermare la legalità in un settore come quello della Gdo particolarmente esposto al rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata. “Questa – ha detto il viceministro agli Interni Filippo Bubbico intervenuto con un video messaggio – è una giornata importante per voi e per il Paese. Il vostro impegno, la vostra dedizione, l’attaccamento al lavoro, la vostra volontà di trasformare una criticità in opportunità rappresenta un esempio, ancora più significativo perché consente il reimpiego in assoluta legalità di patrimoni appartenuti alla criminalità organizzata”. Bubbico ha definito il nuovo Centro Olimpo un “modello di coesione sociale e condivisione” da seguire.

Il viceministro ha poi lodato il protocollo d’intesa siglato tra Comune, Tribunale e Procura per facilitare il riutilizzo dei beni sequestrati e confiscati. Il progetto ha avuto un costo di oltre un milione di euro di cui oltre 500 mila euro investiti dai lavoratori che hanno utilizzato le indennità della loro mobilità, il resto da Cfi (società finanziaria partecipata dal ministero dello Sviluppo Economico che sostiene la nascita di cooperative di lavoratori che rilevano aziende in crisi) e Coopfond (strumento finanziario di Legacoop) mentre Ircac, Unipol e Banca Etica hanno offerto il credito bancario per assicurare liquidità all’impresa.

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