Giustizia, scontro Renzi-Anm | Le ferie restano a 45 giorni

di Redazione

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Giustizia, scontro Renzi-Anm | Le ferie restano a 45 giorni

| lunedì 26 Gennaio 2015 - 10:15

Duro scontro tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e l’Associazione nazionale magistrati. La battaglia sulle ferie è appena riesplosa ma per capire meglio la vicenda è necessario fare un passo indietro.  Sabato, a Torino, il procuratore generale presso la corte d’Appello, Marcello Maddalena, ha accusato il premier di volersi ispirare “al personaggio di Napoleone della Fattoria degli animali di orwelliana memoria e far lavorare gli altri fino a farli crepare dalla fatica, come il cavallo Gondrano”.

A Maddalena non è andato giù che il governo abbia non solo “brutalmente e malamente ridotto le ferie dei magistrati, ma che la misura sia stata accompagnata alla gogna del decreto legge sotto l’accusa, anzi l’implicita condanna, di scansafatiche. Quando invece i magistrati italiani sarebbero fra i più produttivi d’Europa”.

L’intervento del procuratore generale non è piaciuto al premier, che ha definito “ridicole le contestazioni”. “Trovo ridicolo, e lo dico senza giri di parole, che se hai un mese e mezzo di ferie e ti viene chiesto di rinunciare a qualche giorno, la reazione sia che l premier ci vuol far crepare di lavoro. Non vogliamo far crepare di lavoro nessuno, ma vogliamo un sistema della giustizia più veloce e più semplice. E, polemiche o non polemiche, passo dopo passo, ci arriveremo”, ha scritto Renzi su Facebook. E insiste: “L’Italia che è la patria del diritto prima che la patria delle ferie, merita un sistema migliore. La memoria dei magistrati che sono morti uccisi dal terrorismo o dalla mafia ci impone di essere seri e rigorosi”.

L’Anm ha replicato a tono, rimproverando al governo “la timidezza in materia di prescrizione e corruzione nonché la proposta, alla vigilia di Natale, di depenalizzare l’evasione fiscale fino al 3 per cento”. “Se Renzi vuole un sistema più veloce e più semplice – prosegue l’Anm- blocchi la prescrizione almeno dopo la sentenza di primo grado, introduca sconti di pena ai corrotti che collaborano con la giustizia, estenda alla corruzione gli strumenti della lotta alla mafia e trovi le risorse per coprire le oltre ottomila scoperture nell’organico del personale amministrativo”.

Anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando approfitta di Facebook per un lungo puntiglioso intervento. “Dispiace – scrive – che l’Anm non colga il passaggio solenne dell’inaugurazione dell’anno giudiziario per recuperare obiettività. Con una certa distrazione, infatti, si continuano a sollecitare cose che il governo sta facendo”.

L’Anm però non lascia correre. “Il problema non sono i magistrati, ma le promesse mancate, la timidezza in materia di prescrizione e corruzione. Le critiche che vengono dai magistrati sono dettate dalla delusione: noi riponevamo e vorremmo riporre fiducia nella volontà di fare le buone riforme, ma chiediamo coerenza tra parole e fatti. Non si può non trovare di cattivo gusto il richiamo ai magistrati uccisi”. Anna Canepa, leader di Magistratura democratica, spiazza un po’ tutti: “Sulle ferie, Maddalena ha fatto un assist a Renzi”.

Le reazioni in Parlamento sono numerose: “Io sono delusissimo – dice David Ermini, Pd di stretta osservanza renziana – perché stiamo facendo un sacco di cose, e questa è la loro risposta?!

Il viceministro della Giustizia, Enrico Costa, Ncd afferma: “Le inaugurazioni sono ormai riti vetusti. E le riflessioni sulle criticità della giustizia, sempre con polemiche rivolte ad altri, quasi mai con onesta assunzione in prima persona delle corresponsabilità, si ripetono tediosamente uguali”.

“Vedo la polemica – dice anche Franco Nitto Palma, Fi – e penso che allora avevamo ragione noi a dire che in questo Paese esiste una questione Giustizia. Ogni cosa che si tocca, ai magistrati non sta bene, a meno che non si faccia come dicono loro”.

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