Grecia, la Merkel accusa Tsipras | “Non è stato disponibile a un compromesso”

di Redazione

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Grecia, la Merkel accusa Tsipras | “Non è stato disponibile a un compromesso”

| lunedì 29 Giugno 2015 - 19:26

Se fallisce l’euro fallisce l’Europa”. L’allarme che la cancelliera tedesca Angela Merkel ha lanciato oggi nel suo intervento davanti al suo partito, l’Unione Cristiano-Democratica (Cdu), suona come la dichiarazione di una volontà di insistere con la trattativa con Atene, anche dopo la celebrazione del referendum in Grecia, domenica prossima, 5 luglio. “L’Euro non fallisce per un referendum in Grecia, ma – ha continuato la cancelliera – fallirebbe se riducessimo ulteriormente i vincoli”, ha dichiarato, riconoscendo il “diritto legittimo del governo greco prevedere un referendum” ma evidenziando che “se si perde la capacità di trovare compromessi, anche l’Europa è persa”.

L’Europa vive della capacità di trovare accordi”, ha ricordato la cancelliera, sottolineando come “solidarietà e sforzi individuali sono le fondamenta su cui lavoriamo insieme”.

La Merkel ha poi accusato Tsipras di intransigenza di fronte alle proposte dei partner europei. “La nostra offerta generosa era il compromesso, ma i greci non sono stati disponibili”. Il suo portavoce Steffen Seibert ha annunciato che “il governo tedesco è pronto a parlare con il governo greco in qualsiasi momento”.

Disponibilità espressa anche dalla Francia, attraverso il suo presidente Francois Hollande, “perché possa riprendere il dialogo, oggi, domani. Ma oggi c’è ancora la possibilità di un accordo, domani dipenderà dalla risposta dei greci al referendum. La Francia è favorevole a che la Grecia rimanga nella zona euro, è sempre pronta ad agire, ma può farlo solo se c’è una volontà politica per arrivare a una soluzione”. Per Holland, la Francia, ha assicurato, “non ha nulla da temere dalla crisi greca, è ben più robusta di quanto non lo fosse quattro anni fa”. Il governo greco, ha concluso, “ha deciso di consultare i greci in un referendum, è la sua scelta sovrana, è la democrazia, è diritto dei greci dire ciò che vogliono per il loro avvenire”.

In Grecia, intanto è pieno caos: da oggi e fino a domenica prossima la Borsa e le banche resteranno chiuse. Il Governo, infatti, pensa di mantenere il blocco fino a dopo il referendum del 5 luglio.

Gli istituti di credito dovrebbero riaprire martedì 7 luglio: da quel giorno in poi, i greci potranno prelevare un massimo di 60 euro al bancomat. Gli stranieri invece potranno ritirare il massimo previsto dalle loro banche. Intanto partiranno i controlli sui capitali mentre tutti i trasporti pubblici saranno gratis fino al 6 luglio.

Dopo la decisione dell’Eurogruppo di negare la proroga alla Grecia per il rimborso di 1,6 miliardi al Fondo Monetario Internazionale, se Atene non pagherà entro domani potrebbe essere default. “Non si tratta di giocare una partita di poker: qui o si perde o si vince tutti assieme“, ha detto il presidente della commissione Ue, Jean Claude Juncker, in una dichiarazione molto dura contro il governo greco.

Votare ‘no’ vorrebbe dire che la Grecia dice ‘no’ all’Europa” – continua Juncker specificando che un voto contrario, nel referendum indetto dal governo, sarebbe “disastroso”. “Io ho fatto tutto il possibile per l’accordo e non meritiamo le critiche che ci sono rivolte – conclude polemico – Né io né Dijsselbloem che si è fatto in quattro”.

Anche il presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, critica il premier greco Tsipras: “Eravamo molto vicini a un accordo. Ma Tsipras ha deciso di lasciare il tavolo per proporre il referendum, e non è nemmeno chiaro su quale piano si terrà”.

 

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