Renzi apre sulla Sanità: “Pronti a cambiare” | Poi sottolinea: “La nostra crisi è alle spalle”

di Redazione

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Renzi apre sulla Sanità: “Pronti a cambiare” | Poi sottolinea: “La nostra crisi è alle spalle”

| mercoledì 30 Settembre 2015 - 16:08

Il premier Matteo Renzi protagonista al question time alla Camera. Dalla Sanità ai dati economici passando per i grandi temi della politica internazionale, questi i passaggi fondamentali: “Nel 2002 erano 75 miliardi di euro del Fondo Sanitario Nazionale. Erano 106 nel 2016, quest’anno sono 110, il prossimo anno saranno 111”.

Insomma, “possiamo discutere su come impiegare questi denari, possiamo fare consultazioni web e chiedere ai medici. Se c’è da cambiare qualcosa nel provvedimento approvato qualche settimana fa sull’appropriatezza delle cure, siamo pronti a farlo, anche perché non dobbiamo dare l’impressione ai cittadini che si tagliano le cure“.

Un’apertura evidente: “Dunque disponibilità totale a ragionare, discutere e confrontarsi. Gli stessi medici hanno reso noto, attraverso alcune società scientifiche che, ad esempio molte risonanze magnetiche non sono necessarie e che su 64 milioni di visite specialistiche il 10% non è appropriato”.

Quindi una riflessione sulla crisi e sui dati economici: “Nel primo anno e mezzo di governo la priorità è stata il salvataggio dell’industria manifatturiera e il lavoro per passare dal segno meno al segno più di tutti gli indicatori economici – spiega il premier – Questa prima fase aveva come scopo portare l’Italia fuori dalle sabbie mobili e ora possiamo dire missione compiuta”.

L’ordine dei temi in agenda è cambiato: “Le domande sull’Italia non sono più quelle dello scorso anno. Non ci chiedono più se ce la faremo. Segno evidente che anche per il resto del mondo la nostra crisi è alle spalle. Oggi ci viene chiesto quale sia il ruolo del nostro Paese in Medio Oriente, in Siria”.

“Ritengo non sia giusto parlare di reddito di cittadinanza che non può essere definito tale se non riguarda tutti – ha poi dichiarato Renzi – La nostra costituzione parla di diritto al lavoro, la misura per combattere la povertà è innanzitutto creare lavoro, cosa che questo governo sta facendo”.

Infine la risposta al M5s sulle spese di Palazzo Chigi: “Il presunto aumento delle spese è falso e facilmente smentibile. C’è una diminuzione di tre milioni di euro solo per le spese corrente. Le auto di servizio sono state ridotte a 15. La spesa è passata da 840mila euro nel 2013 a 230 mila nel 2015″.

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