Messico, il monito di Papa Francesco | “No a una società di pochi per pochi”

di Redazione

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Messico, il monito di Papa Francesco | “No a una società di pochi per pochi”

| domenica 14 Febbraio 2016 - 10:44

“Ogni giorno faccio esperienza di come il sogno di Dio venga minacciato dalla menzogna, da colui che vuole dividerci, generando una società divisa e conflittuale. Una società di pochi e per pochi“. Lo ha detto Papa Francesco nel corso della Santa Messa a Ecatepec, in Messico. “Una delle tentazioni che cercano di degradarci” è “la ricchezza, impossessandoci di beni che sono stati dati per tutti, utilizzandoli solo per me o per i miei”, ha aggiunto.

Nel suo viaggio apostolico in Messico, al santuario di Nostra Signora di Guadalupe, patrona delle Americhe, il pensiero del Papa è andato “ai più piccoli, ai sofferenti, agli sfollati e agli emarginati, a tutti coloro che sentono di non avere un posto degno in queste terre”.

Nella messa alla presenza del  capo dello Stato Enrique Pena Nieto, ricordando la nascita della tradizione di Guadalupe e le apparizioni mariane originarie, Francesco ha detto che “Maria, la donna del sì, ha voluto anche visitare gli abitanti di questa terra d’America nella persona dell’indio san Juan Diego”.

“In quell’alba di dicembre del 1531 – ha sottolineato -, si compiva il primo miracolo che poi sarà la memoria vivente di tutto ciò che questo Santuario custodisce. In quell’alba, in quell’incontro, Dio risvegliò la speranza di suo figlio Juan, la speranza del suo Popolo”. In quell’alba, ha aggiunto, “Dio ha risvegliato e risveglia la speranza dei più piccoli, dei sofferenti, degli sfollati e degli emarginati, di tutti coloro che sentono di non avere un posto degno in queste terre”.

In quell’alba “Dio si è avvicinato e si avvicina al cuore sofferente ma resistente di tante madri, padri, nonni che hanno visto i loro figli partire, li hanno visti persi o addirittura strappati dalla criminalità”. Per il Pontefice, “nella costruzione dell’altro santuario, quello della vita, quello delle nostre comunità, società e culture, nessuno può essere lasciato fuori”. “Tutti siamo necessari – ha rimarcato –, soprattutto quelli che normalmente non contano perché non sono ‘all’altezza delle circostanze’ o non ‘apportano il capitale necessario’ per la costruzione delle stesse”.

 

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA – Oggi papa Francesco lascia brevemente Città del Messico per trasferirsi in elicottero a Ecatepec, città-satellite di un milione 650 mila abitanti a circa 30 chilometri dalla capitale, sede di diocesi, scelta dal Pontefice perché tra quelle mai visitate prima nel Paese da un suo predecessore. Qui alle 11.30 locali (le 18.30 in Italia) il Papa celebrerà la messa nell’area del Centro di Studi Superiori, recitandovi poi l’Angelus. Dopo il pranzo con il seguito nel seminario diocesano, Bergoglio alle 16.45 (le 23.45 italiane) ripartirà in elicottero per rientrare a Città del Messico, dove alle 17.45 (le 00.45 di domani in Italia) andrà in visita all’ospedale pediatrico “Federico Gomez”, uno dei più importanti del Paese. Più di 8 mila pediatri messicani hanno ricevuto la loro formazione nell’ospedale che invia regolarmente decine di medici per specializzarsi all’estero. L’ospedale dispone di 212 posti letto distribuiti fra 30 specialità mediche e chirurgiche. San Giovanni Paolo II visitò la struttura durante il suo primo viaggio in Messico (1979). Bergoglio sarà accolto nell’ospedale dalla “primera dama”, Angelica Rivera, moglie del presidente messicano Enrique Pena Nieto. Dopo l’incontro nell’auditorium con i bambini, i genitori e il personale medico e paramedico, il Papa si recherà all’Unità di Emato-Oncologia (ludoteca e reparto di chemioterapia) al secondo piano e visiterà in forma privata i bambini degenti.

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