Olimpiadi 2024, Grillo: “A Roma no grazie” |Per il M5S e Adusbef i Giochi creano solo deficit

di Redazione

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Olimpiadi 2024, Grillo: “A Roma no grazie” |Per il M5S e Adusbef i Giochi creano solo deficit

| venerdì 09 Settembre 2016 - 14:44

Beppe Grillo è chiaro sul suo blog: “Olimpiadi a Roma no grazie” spegnendo così tutte le speranze di chi voleva vedere i Giochi del 2024 a Roma o meglio voleva che la Capitale si candidasse ad accoglierli. Ovviamente la candidatura sarebbe stata poi valutata dalla Commissione del CIO, dunque tra la proposta e l’assegnazione la strada era ancora lunga e, possiamo dire, anche molto in salita.

Ma a chiudere il dibattito ci ha pensato proprio il leader del M5S pubblicando l’articolo, firmato dal presidente Adusbef, Elio Lannutti. “Le Olimpiadi o i Mondiali possono essere funzionali alle classi politiche ed economiche per appagare il delirio di onnipotenza di immarcescibili saltimbanchi” scrive e sottolinea che Roma, invece, “non si è ancora ripresa dai mondiali di Nuoto del 2009 con un deficit di 9 milioni di euro”.

“I Giochi – prosegue Lannutti – spesso vengono utilizzati per ipotecare il futuro dei giovani gonfiati di debiti e come potenti armi di distrazione di massa, con la finalità di offrire con lo spettacolo, ripreso in mondovisione da mass media e tv che ne finanziano una minima parte dei costi, effimeri sollievi a condizioni economiche e sociali delle famiglie, che potrebbero essere momentaneamente appagate con le medaglie, prima di finanziare con le loro fatiche, i costosi apparati pubblici”.

“Tutte le edizioni successive a quella del 1984 sono state una perdita netta per le amministrazioni pubbliche locali e nazionali – ricorda -. In Spagna il governo, la città e la regione di Barcellona (sede delle Olimpiadi 1992) ci rimisero oltre 6 miliardi di dollari. Ad Atene il rosso delle casse pubbliche, dopo le Olimpiadi 2004 che batterono tutti i precedenti record di costi, è stato di oltre 10 miliardi (su spese complessive di 15) contribuendo al disastro dei conti del Paese. A Pechino – che per i giochi del 2008 batterono il record di spesa appena stabilito da Atene – il costo netto per le casse pubbliche è stato addirittura di oltre ventisei miliardi di dollari”.

“Adusbef, impegnata da anni a diffondere politiche economiche sostenibili ed una riduzione del debito pubblico, che non ha condiviso notoriamente alcunché del governo tecnico presieduto dal senatore Mario Monti dalla fine del 2011, ritenne (e a maggior ragione oggi) ritiene sacrosanta la decisione di far rinunciare Roma alla candidatura delle Olimpiadi, per offrire un segnale di serietà e rigore nella gestione dei conti pubblici, per evitare che si possa continuare a giocare sulla pelle dei giovani, mentre il Paese – conclude -non è ancora uscito dalla gravissima crisi economica, etica e morale che da anni lo perseguita”.

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