L’Aquila, assenteismo al Comune di Sulmona | La finanza ha scoperto 50 “furbetti” del cartellino

di Redazione

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L’Aquila, assenteismo al Comune di Sulmona | La finanza ha scoperto 50 “furbetti” del cartellino

| mercoledì 26 Ottobre 2016 - 11:46

Ancora un caso di assenteismo, questa volta documentato dalla Guardia di Finanza presso il Comune di Sulmona (L’Acquila): dopo sei mesi di indagini, i finanzieri hanno scoperto che tra i 135 dipendenti comunali, c’erano ben 50 “furbetti” del cartellino.

Facendo un rapido calcolo, quasi un dipendente comunale su due utilizzava l’orario di lavoro per i propri affari all’esterno del luogo di lavoro. C’era chi andava in palestra, chi ai colloqui con gli insegnanti a scuola dei figli, chi al mercato o a fare shopping incurante di venire riconosciuto, e ancora al bar o a casa a sbrigare le faccende domestiche. Poco importava se la scrivania rimaneva vuota.

I reati di cui sono accusati gli assenteisti, ripresi e pedinati dalla guardia di finanza per sei mesi, vanno dalla truffa aggravata alle false attestazioni o certificazioni nell’uso del badge. E quando in città la notizia ha iniziato a girare, qualcuno che si è riconosciuto nelle immagini delle telecamere nascoste è scoppiato a piangere, pensando alle ripercussioni e al rischio licenziamento. Della vicenda è stata interessata anche la Procura Regionale della Corte dei Conti di L’Aquila per il recupero dei compensi percepiti in modo illecito.

Per il sindaco Annamaria Casini, eletta a giugno, si tratta di “un durissimo colpo per l’immagine di un Comune che con grande fatica, insieme alla mia giunta, stiamo cercando di riorganizzare”.

“Stigmatizzo con forza – sottolinea – ammesso che tutte le accuse vengano provate, e censuro come dipendenti infedeli chi, in un momento di grave crisi occupazionale e in una nazione dove i cittadini chiedono alla politica di ridurre gli sprechi e la spesa pubblica, approfitta di una situazione di privilegio cercando di frodare la pubblica amministrazione e la stessa cittadinanza. In un comune dove quasi la metà dei dipendenti è ora indagata per reati gravissimi, è fortissimo il rischio di una vera e propria paralisi della macchina comunale. Da qui il mio appello alla magistratura e alla Guardia di Finanza a chiudere nel più breve tempo possibile le indagini per arrivare a individuare con certezza chi si è macchiato di una così grave colpa”.

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