Cop 22, deliberata scadenza per dicembre 2018 | Da attuare il regolamento per l’Accordo di Parigi

di Redazione

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Cop 22, deliberata scadenza per dicembre 2018 | Da attuare il regolamento per l’Accordo di Parigi

| sabato 19 Novembre 2016 - 10:51

Entro il dicembre 2018, tutti i paesi aderenti all’Accordo sul clima di Parigi ne dovranno definire il regolamento d’attuazione. Lo ha stabilito la Conferenza Onu sul clima di Marrakech Cop 22 che si è chiusa poco dopo la mezzanotte con la decisione dei 196 stati partecipanti.

Il regolamento dovrà definire, in particolare, in quale modo i Paesi monitoreranno i loro impegni per la riduzione dei gas serra (Nationally Determined Contributions). Il testo finale richiede agli Stati ricchi di continuare a lavorare per istituire entro il 2020 il Green Climate Fund, per gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo nella lotta al riscaldamento globale.

Il ministro degli Esteri marocchino e presidente della Conferenza Onu sul clima Cop 22, Salaheddine Mezouar, ha rivolto un appello al presidente americano eletto, Donald Trump, perché si unisca allo sforzo internazionale per l’attuazione dell’Accordo di Parigi sul clima.

“Noi contiamo sul suo pragmatismo così come sul suo impegno verso lo spirito della comunità internazionale, in una lotta immane per il nostro futuro, per il pianeta, per l’umanità e la dignità di milioni di persone – ha detto Mezouar. È per quello che il nostro pianeta sarà domani, e per quello che noi ci lasceremo dietro”.

Anche il primo ministro delle Isole Fiji, Frank Bainimarama, ha invitato il presidente americano eletto, Donald Trump, ad “abbandonare il suo scetticismo sul cambiamento climatico” e a “visitare la mia nazione del Sud Pacifico, per vedere gli effetti delle tempeste più forti e dell’innalzamento del livello del mare”.

”La Conferenza sul Clima di Marrakech ha visto l’impegno di tutti governi a rendere pienamente operativo l’Accordo di Parigi entro il 2018,- ha dichiarato la presidente di Legambiente Rossella Muroni – ma i risultati concreti della Cop22, in particolare per quanto riguarda il sostegno finanziario dei paesi industrializzati all’azione climatica dei paesi poveri, sono purtroppo modesti“.

Secondo Legambiente: “Il risultato di maggior rilievo è l’adozione del programma di lavoro, con un calendario di verifiche intermedie serrato, per definire la governance dell’Accordo di Parigi entro la COP24 del 2018, quando è prevista la prima revisione degli impegni assunti a Parigi lo scorso dicembre”.

“A Marrakech i governi hanno ribadito l’urgenza dell’azione climatica immediata, concordando la necessità di aumentare gli impegni di riduzione delle emissioni prima del 2020, in coerenza con gli ambiziosi obiettivi di Parigi di contenere l’aumento della temperatura globale ben al disotto dei 2 C e facendo ogni sforzo per limarla a 1.5 C“.

Tuttavia, “non vi sono stati impegni concreti in questa direzione”. “A partire dall’Europa, che ha rivendicato più volte la sua leadership nell’azione climatica globale, senza che a queste dichiarazioni siano poi seguiti impegni concreti. Non ci si può nascondere ancora dietro a Stati Uniti e Cina” ha aggiunto Rossella Muroni.

“Urge un impegno serio per dare gambe all’Accordo di Parigi, ma soprattutto per lo sviluppo di un’economia europea fossil-free. La sola in grado di farci vincere la triplice sfida climatica, economica e sociale, creando nuove opportunità per l’occupazione e la competitività delle imprese europee. Una sfida che l’Europa e l’Italia non possono fallire”, ha concluso la Muroni.

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