Sussidi alla madre di un jihadista macedone| Scoppia la polemica, centrodestra all’attacco

di Redazione

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Sussidi alla madre di un jihadista macedone| Scoppia la polemica, centrodestra all’attacco

| lunedì 28 Novembre 2016 - 09:57

A Pordenone è scoppiato il caos quando un consigliere comunale di centrodestra ha fatto luce sui sussidi percepiti dalla madre di un jihadista macedone arrestato ed espulso dall’Italia. Massimo Piccini, infatti, ha pubblicato un post molto polemico sulla sua pagina Facebook denunciando il caso decisamente singolare di Tiezzo di Azzano Decimo.

“Vi ricordate i due bravi ragazzi macedoni reclutatori dell’Isis di Azzano? Vi ricordate che dopo l’arresto e l’espulsione successe il finimondo perché percepivano sussidi pubblici? Sapete cos’è cambiato da allora ad adesso? Niente. Nessuno ha fatto niente. La politica non avrebbe dovuto vigilare? Adesso li percepisce la madre di Veapi Ajahn“, ha scritto Piccini.

Il Gazzettino ha quindi approfondito: “Veapi, arrestato con l’accusa di terrorismo internazionale, percepiva il sussidio regionale del fondo di solidarietà di disoccupazione ed era seguito dai Servizi sociali dell’ambito assistenziale, quell’associazione di comuni che gestisce la Sanità. Era un ex muratore che aveva lavorato alla Bertolo di Fiume Veneto”.

La Giunta spiegò che “Veapi ne aveva diritto sulla base di un tetto massimo di reddito di 8mila euro“. Si trattava insomma di “una misura assistenziale che era mantenuta anche nel caso in cui il beneficiario fosse stato sottoposto a indagine penale e che veniva sospesa in caso di arresto”. “Cosa che per lui avvenne. A incastrare il macedone, c’era anche un’intercettazione con la moglie. Per Piccini la madre, destinataria ora del contributo, sapeva. E il centrodestra parte all’attacco”, conclude il Gazzettino.

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