Trapani, colpo al clan di Matteo Messina Denaro |11 provvedimenti cautelari, 3 imprese sequestrate

di Egidio Villa

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Trapani, colpo al clan di Matteo Messina Denaro |11 provvedimenti cautelari, 3 imprese sequestrate

| martedì 20 Dicembre 2016 - 08:33

La polizia di Trapani ha notificato undici provvedimenti cautelari e sequestrato tre imprese controllate da Cosa Nostra. Un duro colpo al clan di Matteo Messina Denaro.

Tra gli undici provvedimenti emessi dalla Dda sette sono obblighi di dimora e quattro custodie cautelari in carcere. Tra questi ultimi c’è anche Epifanio Agate figlio dello storico boss del Trapanese, Mariano Agate, che è stato condannato all’ergastolo per la strage di Capaci.

Tra i fermati, anche due insospettabili, Carlo e Giuseppe Loretta, che si erano aggiudicati, tra le altre cose, anche parte dei lavori del parco eolico.

L’operazione, denominata in codice ‘Ermes 2’ ha confermato i contatti tra il clan mafioso di Mazara del Vallo, con a capo Vito Gondola, e quello di Castelvetrano e sono stati scoperti gli accordi per la divisione degli appalti sotto le direttive del latitante Messina Denaro, cui Gondola si sarebbe rivolto per dirimere le varie controversie insorte.

Tra i coinvolti nell’operazione risulta anche un giornalista, il collaboratore del Giornale di Sicilia Filippo Siragusa. È accusato di intestazione fittizia di beni, gli è stato applicato l’obbligo di dimora. La direzione del quotidiano ha subito sospeso la collaborazione in via cautelare.

Settanta uomini gli uomini della Polizia di Stato di Trapani, Palermo, Mazara del Vallo e Castelvetrano impegnati nell’operazione.

LA PRECISAZIONE DA PARTE DELL’ASP DI TRAPANI: “In riferimento a notizie di stampa su un’azienda coinvolta nell’operazione Ermes 2 che avrebbe svolto dei lavori in subappalto nell’ampliamento e ristrutturazione dell’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo, la direzione strategica aziendale dell’ASP di Trapani precisa che il subappalto a quella ditta, indicata come legata a Cosa nostra, fu revocato dall’ASP già due mesi prima dell’interdittiva antimafia della Prefettura, sulla base di timori emersi in alcune notizie di stampa. Tale ditta lavorò solo circa un mese in cantiere. Nel seguire i lavori il settore tecnico dell’Asp ha sempre operato in accordo con la prefettura di Trapani”.

 

 

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