Salerno-Reggio Calabria, è la fine di un incubo | “Dedichiamo quest’opera alle vittime del cantiere”

di Redazione

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Salerno-Reggio Calabria, è la fine di un incubo | “Dedichiamo quest’opera alle vittime del cantiere”

| giovedì 22 Dicembre 2016 - 07:31

Non sarà una inaugurazione bensì una presentazione quella che oggi avverrà sulla Salerno – Reggio Calabria completata dopo 40 anni di lavori e stop dovuti a una frana, ad un’inchiesta con il conseguente sequestro. Era la ‘grande incompiuta’ del Sud Italia, adesso l’incubo per chi deve attraversare la Calabria è finito.

Si tratta di 494,9 km, costata 7,466 miliardi (dato Anas) e una storia tormentata. Nel 1987 il governo Craxi stanzia 1.000 miliardi di lire per ‘lavori di somma urgenza’ per la Sa-Rc (che era stata inaugurata nel 1974); tra il 1996 e il 1997, il governo di Romano Prodi approva un piano di lavori su tutto il tracciato dell’A3, stanziando 6.000 miliardi di lire per la realizzazione di tre corsie per ogni senso di marcia solo per i primi 53 km (da Salerno a Sicignano degli Alburni), mentre per il resto dell’autostrada sono previsti l’adeguamento e la messa in sicurezza. Nel 1999, l’Anas bandisce le gare per la progettazione. I lavori vengono divisi in ben 77 microlotti che però non sono realizzati contemporaneamente, ma man mano che si sbloccano i fondi pubblici. Quindi altri ritardi ed intoppi.

Il 21 dicembre 2001 viene approvata la Legge Obiettivo n° 443, proposta dal governo Berlusconi: l’Anas riprogetta la cantierizzazione dell’autostrada in macrolotti affidati a un general contractor per accelerare il programma di ammodernamento. Poi ci sono le inchieste contro la gestione Ciucci e ci vorranno altri 15 anni per completare i lavori. 

Adesso l’apertura: Anas ha previsto un piano di manutenzione che accompagnerà la vita dell’autostrada e che prevederà, come ovunque, cantieri mobili che verranno però chiusi nei momenti di grande esodo.

“Per noi è una giornata di grande soddisfazione e la vogliamo dedicare alle persone che hanno perso la vita nei cantieri e alle loro famiglie. È un sacrificio che oggi assume più significato, anche se non li restituisce ai loro cari”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio.

Delrio poi ha aggiunto: “Non sarà un viaggio da incubo come è sempre stato per 40 anni. Speriamo da oggi in poi di raccontare una storia diversa”. Il viaggio di Delrio si conclude a Villa San Giovanni alla presenza del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e del presidente dell’Anas Gianni Vittorio Armani.

“Oggi si chiude un’epoca iniziata negli anni ’60 e si mette la parola fine alla storia di un’opera raccontata per generazioni come l’eterna incompiuta” ha detto Armani. “Consegniamo agli automobilisti un’autostrada che è allo stesso tempo un’opera di alta ingegneria e architettura al servizio del territorio”, ha concluso il presidente dell’Anas protagonista insieme a Delrio e alla stampa di un lungo viaggio fatto in pullman lungo tutta la A3.

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