Legge sulle “fake news”, Grillo passa all’attacco | “No alla legge bavaglio del web, temono il voto”

di Redazione

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Legge sulle “fake news”, Grillo passa all’attacco | “No alla legge bavaglio del web, temono il voto”

| giovedì 16 Febbraio 2017 - 20:24

Il ddl contro le fake news arriva in Senato scatenando la dura reazione di Beppe Grillo e del M5S che definiscono il provvedimento una “censura“. Nel mirino dei grillini finisce la prima firmataria del ddl, Adele Gambaro “la stessa che grazie al web si è accomodata al Senato per poi tradire i suoi elettori”.

“Dalle ‘armi di distruzione di massa in Iraq’ al ‘viagra utilizzato dalle truppe di Gheddafi per stuprare le bambine’ passando per la totale mistificazione della realtà politica nazionale, sono migliaia i casi di ‘fake news‘, o meglio bufale, dei media tradizionali smascherate proprio dalla Rete, che vuole essere imbavagliata“, si legge sul blog di Beppe Grillo.

Secondo il M5S: “Non potendo più controllare e manipolare l’opinione pubblica come in passato, si tenta di schiacciarla e toglierle gli strumenti del nuovo millennio. Il tutto, stimolato dal Brexit e dalla vittoria di Trump viste come un attentato al dominio dell’establishment, è iniziato negli Stati Uniti e sta proseguendo in Germania, Francia e Italia – tre Paesi dove ci saranno elezioni a breve, una coincidenza? No. Negli ultimi mesi vi abbiamo scritto come non sia un caso e come la libertà d’espressione della Rete sia in pericolo”.

Sul blog si riflette sulle forme di controllo e sulle autorità preposte ad effettuarlo: “Fabio Chiusi che su Valigia Blu si è chiesto: “Chi decide quali notizie siano esagerate o tendenziose? Come si stabilisce che ne è colpito un settore dell’opinione pubblica, qualunque cosa significhi? E ancora: per essere colpevoli basta diffondere un simile contenuto: significa che basta un retweet dato con troppa leggerezza, per rischiare il carcere. Si evocano scenari di orwelliana e dittatoriale memoria“.

“Chi ritiene di poter trasformare il web in un mondo fatato e patinato che non rappresenta la realtà del mondo reale, esattamente come fa la televisione, non sa di cosa parla e non conosce, socialmente e tecnicamente il web. Sarebbe stato bello leggere una proposta di legge sulla cultura digitale e la formazione al senso critico che parta dal mondo della scuola d’infanzia, ma forse chiediamo troppo a questa classe politica obsoleta – conclude il post sul blog di Grillo – Le bufale, le fake news, non si trovano in Rete – è scritto ancora sul blog -, le pagate 1 euro e 50 centesimi in edicola e col canone Rai quando accendete la televisione, ma la censura la vogliono imporre al web. Le balle in tv e sui giornali continueranno a circolare liberamente”.

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