Nel 2015 la “pole” del reddito va ai professionisti | Ultimi i commercianti, ma i loro dati crescono

di Redazione

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Nel 2015 la “pole” del reddito va ai professionisti | Ultimi i commercianti, ma i loro dati crescono

| martedì 09 Maggio 2017 - 18:16

In Italia, nel 2015, il reddito medio più elevato l’hanno fatto registrare i professionisti. Maglia nera, invece, per i commercianti che si sono classificati ultimi. I dati del Mef sugli studi di settore, infatti, mettono in evidenza il reddito medio dichiarato nelle attività professionali che è pari a 44.310 euro (+6,5% rispetto al 2014).

Il reddito medio dichiarato più basso risulta invece nel commercio (22.510 euro), che tuttavia presenta l’aumento più marcato (+18%). In seconda posizione si piazzano le attività manifatturiere (37.440 euro, +15,5% sul 2014) e il settore dei servizi (27.510 euro, +12,8%).

Secondo quanto reso noto dal Mef, l’applicazione degli studi di settore nel 2015 ha riguardato 3,4 milioni di soggetti (63,9% persone fisiche) in calo del 5,8% rispetto all’anno precedente a causa principalmente dell’introduzione del nuovo regime forfettario, che non prevede l’applicazione degli studi di settore per i soggetti che hanno aderito a tale regime semplificato.

Va ricordato che a partire dall’anno d’imposta 2017, il decreto fiscale collegato alla manovra dello scorso anno prevede la soppressione della disciplina degli studi di settore e l’introduzione di indici sintetici di affidabilità per la promozione dell’osservanza degli obblighi fiscali.

Per quanto riguarda i ricavi/compensi totali dei contribuenti sottoposti agli studi di settore, sono risultati pari a 718 miliardi di euro, con un lieve aumento rispetto al 2014 (+0,6%): il settore dei servizi mostra l’incremento maggiore (+1,3%), seguito dal settore delle attività professionali (+0,7%) mentre i settori del commercio e del manifatturiero mostrano aumenti contenuti (+0,1%).

 

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