Pubblicità sulla Cattedrale, è polemica. La replica: “Sponsor finanzia i lavori”

di Redazione

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Pubblicità sulla Cattedrale, è polemica. La replica: “Sponsor finanzia i lavori”

| mercoledì 04 Settembre 2013 - 17:22

pubblicità cattedrale palermo

PALERMO, 4 SETTEMBRE 2013 – Una nuova polemica sta infiammando i social network. L’oggetto è la pubblicità di Fastweb che campeggia sul portico meridionale della Cattedrale di Palermo in ristrutturazione. Tutti a indignarsi e a schernirsi. In realtà, alle spalle pare ci sia un’impresa che sta aiutando la Curia a risolvere una seria emergenza.

 

La Curia, scoperta un’infiltrazione d’acqua che metteva a rischio crollo parte del portico d’ingresso della Cattedrale di Palermo, si è trovata nella difficoltà di reagire tempestivamente per risolvere l’emergenza. E il rischio era serio, soprattutto nel periodo di maggiore afflusso turistico nel capoluogo siciliano, quando ogni giorno sono migliaia le visite al Duomo.

 

La concessionaria di pubblicità Vat, come aveva già fatto con la chiesa di Santa Caterina e con la Chiesa delle Croci a Palermo, ha deciso di intervenire, prendendosi l’incarico di finanziare i lavori, a prescindere dallo spazio pubblicitario.

 

“I lavori li avremmo finanziati lo stesso e totalmente – fanno sapere dalla Vat – a prescindere dalla vendita di quello spazio pubblicitario, che ovviamente aiuta anche noi privati nell’affrontare questa spesa. Tra l’altro, parte del portico sarebbe stato coperto comunque dai teloni di sicurezza dei ponteggi. Noi ci stiamo anche preoccupando di farne stampare alcuni decorati, che riprendano i motivi sottostanti della Cattedrale”.

 

“Insomma, una pubblicità che occupi un ponteggio per qualche tempo – conclude Vat – in cambio di una ristrutturazione alla Cattedrale di Palermo, in un periodo di crisi economica, potrebbe essere un buon compromesso. Soprattutto poichè nel cantiere daremo lavoro a circa 15 persone”.

 

L’architetto Lina Bellanca della Soprintendenza di Palermo: ”Abbiamo autorizzato l’installazione del ponteggio nella Cattedrale per salvaguardare il portico meridionale. Come si sa il monumento aveva necessità di una ristrutturazione poiché a causa di infiltrazioni erano caduti frammenti dalla volta. La scelta di mettere lo sponsor è legittima visto che lo stesso ha deciso di finanziare le opere dietro la richiesta di potere esporre il cartellone pubblicitario”.

 

”Senza soldi non si canta messa – dice la soprintendente di Palermo Maria Elena Volpes. – Dobbiamo superare l’atteggiamento snob di chi storce il naso davanti a queste iniziative. Abbiamo chiesto più volte di avere soldi per ristrutturare il portico. Ma soldi per questi lavori non ce ne sono. Quindi ben vengano sponsor disposti a dare i fondi per restituire l’antica bellezza ai nostri monumenti che sappiamo non vivono di ottima salute. Un’operazione identica l’avevo proposta per Porta Nuova”.

 

Il Comune, per precauzione, attraverso l’assessore alle Attività produttive Marco Di Marco, ha chiesto poco fa agli Uffici competenti una urgente relazione di verifica sulla legittimità degli impianti pubblicitari realizzati sulla facciata della Cattedrale, disponendo “l’immediata revoca di eventuali autorizzazioni rilasciate in violazione del regolamento comunale e/o prive del nulla osta della Sovrintendenza per i beni culturali.”

 

“Proprio in questi giorni in cui siamo impegnati nel recupero del decoro di tutti i monumenti cittadini – ha affermato l’assessore alla Cultura Giambrone – è importante che non vi siano utilizzi non avallati dalle Autorità competenti in materia di tutela dei beni monumentali”.

 

Cautele che la concessionaria Vat non comprende, visto che “il Comune ci ha anche autorizzati, e abbiamo anche dovuto aspettare i loro tempi tecnici”.

 

Fastweb, su Twitter, intanto, ha precisato: “In merito all’affissione con la pubblicità di Fastweb sulla Cattedrale di Palermo, Fastweb precisa che non ha mai acquistato quello spazio ed è stato intimato alla concessionaria inadempiente di rimuovere l’impianto pubblicitario entro domani”.

 

Quella di utilizzare i privati ed eventuali sponsor pubblicitari per finanziare i monumenti è un’iniziativa attivata già da molti comuni italiani come per esempio Milano, Roma, Venezia e Napoli, sulla base di una legge nazionale (ex decreto legislativo n.19 del dicembre 2012) che tenta in questo modo di risolvere il problema della carenza dei fondi pubblici.

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