Il ritorno di Emma Dante a Palermo: “Mi aspetto qualcosa da questa città. Sia all’altezza”. VIDEO

di Redazione

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Il ritorno di Emma Dante a Palermo: “Mi aspetto qualcosa da questa città. Sia all’altezza”. VIDEO

| mercoledì 11 Settembre 2013 - 12:00

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PALERMO, 11 SETTEMBRE 2013 – La regista palermitana Emma Dante è tornata a Palermo dopo il grande successo ottenuto alla 70esima Mostra del Cinema di Venezia con il suo primo film “Via Castellana Bandiera”. È tornata regalando alla sua città una settimana di anteprima nazionale della sua ultima opera. Ma Palermo saprà essere all’altezza?

 

Il film infatti sarà da domani nelle sale di Palermo e dal 19 nei cinema in tutta Italia. Al lido di Venezia ha vinto la prima edizione del “Soundtrack Stars”, il premio come miglior colonna sonora, ed Elena Coppa si è aggiudicata la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile.

 

“Via Castellana Bandiera” è una strada del quartiere Acquasanta di Palermo, che la regista Emma Dante conosce bene, visto che ci è vissuta a lungo, sino a poco tempo fa, ed è diventato il set, reale e mentale del suo film d’esordio.

 

Il film, tratto dal libro del 2008 della stessa Dante, la cui sceneggiatura è scritta con Giorgio Vasta, è in linea con certa tradizione della nostra produzione declinata dagli autori siciliani dell’ultima generazione, dai Ciprì e Maresco a Roberta Torre e Aurelio Grimaldi: un istinto realista che trasfigura la realtà in chiave grottesca, elaborando situazioni corali incarnate in personaggi al limite del simbolico. In questo caso tutto si concentra nel budello di Via Castellana Bandiera, una strada della più torrida periferia palermitana, con sullo sfondo il monte Pellegrino e ai fianchi una serie di case che stanno in piedi sulla forza di radicamento della gente.

 

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Ed esprimere profonda soddisfazione per questo film è stato Alessandro Rais, dirigente dell’Assessorato Regionale al Turismo, che ha sottolineato come la Regione Siciliana ha sostenuto il talento della regista, e come si stia adoperando per sostenete il comparto audiovisivo. “Vogliamo promuovere – ha detto Rais – il volto migliore dell’isola e stiamo sostenendo 45 nuovi progetti, tra cui 24 documenti e 9 lungometraggi. Anche se si tratta di fondi esigui, vogliamo dimostrare la nostra particolare attenzione per il settore”.

 

Alla loro prima esperienza due “incredibili talenti”: Renato Malfatti e Dario Casarolo. Il primo è stato imbarcato per molti anni sulle navi petroliere, licenziato 5 volte, posteggiatore abusivo all’Arenella. Ma Emma Dante ne ha saputo cogliere la forza artistica e lo straordinario carisma. “Ho fatto sempre finta che la mia vita fosse un film – racconta Renato Malfatti – ancora non mi sono svegliato. Cosa si può pretendere di più dalla vita essere se non essere sullo schermo come una persona, come un essere umano e non come ‘un pioppo’ come diceva mio padre”.

 

Dario Casarolo invece non è ancora maggiorenne e alla conferenza stampa di presentazione del film è visibilmente emozionato. “Il mio non era un sogno nel cassetto – racconta Dario – era dentro una cassaforte e la chiave ce l’aveva Emma. Nella mia vita non è cambiato niente, io sono attore solo sul set non nella vita. Emma è stata anche una grande insegnante in poco tempo ha saputo fare uscire Nicolò (il suo personaggio nel film, ndr)”.

 

Il film è il frutto di un mese e mezzo di prove in uno spazio teatrale in cui è stato ricostruito il set, la strada, le automobili. Emma Dante ci tiene a sottolineare che non è un film teatrale ma che per affrontare il passaggio al cinema aveva bisogno di avere la polvere, la luce, e un pezzo della storia di Palermo.

 

Un contributo fondamentale è stato quello di Clarissa Capellani, tecnicamente l’operatore di macchina, l’unica che ha avuto sulla spalla una macchina da presa. È stata lei che si è intrufolata tra gli attori, rubando gli sguardi, facendo da regista insieme ad Emma che segue nel suo lavoro da ormai 15 anni, firmando anche un documentario.

 

Emma Dante ora aspetta la risposta della sua Palermo. “Sono rimasta a Palermo credendo che questa città potesse dare qualcosa a se stessa non a me ma in questi anni non è stata migliore e non sono stata aiutata nel mio lavoro o con la mia compagnia. Sono stati anni difficili per rimettere in piedi il dialogo, ma sono positiva. Non so cosa ci sarà in futuro, non so cosa occorre per rimettere in piedi il Teatro Biondo. So che mi è stata data l’occasione e l’opportunità di aprire la stagione del Teatro Massimo e io voglio continuare a restare a Palermo ma deve essere all’altezza di avermi e di avere la mia compagnia. E noi dobbiamo essere all’altezza di vivere in una città del sud”.

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