David Foster Wallace, 10 buoni motivi per leggerlo. Cinque anni fa il suicidio

di Redazione

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David Foster Wallace, 10 buoni motivi per leggerlo. Cinque anni fa il suicidio

| giovedì 12 Settembre 2013 - 06:35

David Foster Wallace

PALERMO, 12 SETTEMBRE 2013 – Quando sono passati cinque anni dalla morte di David Foster Wallace – lo scrittore ha scelto di togliersi la vita a 46 anni e si è impiccato nel suo appartamento – si inizia a registrare un’attenzione crescente verso l’autore di “Infinite Jest”, come dimostrano anche i sempre più numerosi reading e spettacoli dedicati a DFW.

In un’analisi biografica di un autore si dovrebbe iniziare con dei brevi cenni sulle tappe importanti della sua vita, nascita, morte, pubblicazione del primo libro, premiazioni di rilievo e quindi giù le date, ma per rimanere in tono wallaciano preferiamo mettere una lunga nota – anzi un link – con un rimando a Wikipedia.

 

Non si può tradurre in poche righe il lavoro di osservazione – fate attenzione, osservazione non critica – della cultura degli ultimi 20 anni del mondo occidentale che Wallace è riuscito a sintetizzare nei suoi pochi (purtroppo) libri. Anche se la definizione “occidentale” avrebbe fatto sorridere l’autore di “Verso occidente…”, che si sarebbe chiesto: “Può un aggettivo geografico essere più vago e impreciso all’interno di una frase?”.

Negli ultimi 50 anni sono caduti insieme ai muri ideologici anche le filosofie e i filosofi che stavano alle spalle, lasciando spazio ai tanti professori che si autoconvincono delle loro tesi senza interrogarsi sulla reale composizione del mondo che li circonda. Il risultato è che per capire il genere umano interroghiamo ancora Socrate o Platone, mentre i più “colti” recitano a memoria (scarsa) le interpretazione dei sogni di Freud o le teorie apocalittiche di Hobbs.

L’opera di Wallace osserva la cultura pop (che non è solo Jennifer Lopez), la seziona e ne analizza maniacalmente ogni caratteristica senza pregiudizi di sorta e chiede al lettore di crearsi un’idea negandogli un giudizio anticonformista e confezionato direttamente dall’autore.

Così la televisione, le campagne elettorali, i rapporti umani, le pettinature, le droghe, il cibo, le fiere di contea, l’istruzione, il cinema, lo sport, diventano tutti argomenti degni di essere raccontati da ogni punto di vista e con il massimo sforzo letterario.

Ci sono 10 motivi per cui è necessario leggere DFW:

1) Perché è morto da 5 anni e dopo che un autore muore è di tendenza leggerne e riscoprirne l’opera.

2) Bisogna leggerlo prima che qualche regista emergente decida di farlo diventare un filmetto di nicchia, con lacrime, risate, suicidio e immancabili citazioni dopo il suicidio.

3) Perché Federer gioca ancora a tennis.

4) Perché se siete Hipster, odiate le crociere, e lui saprà darvi tante motivazioni del perché le odiate anche se non ne avete mai fatta una.

5) Perché la moda dei tomi enormi da leggere fa veramente “tipo interessante”, e dato che gli autori detti bravi tipo Baricco cominciano ad avere dubbi su cosa è un racconto e cosa è un romanzo, “Infinite Jest” è il libro che fa per voi (1179 pp+101 pp di note = 1280 pp totali ovvero ben 72 in più di Anna Karenina e 80 in più di alcune edizioni di Guerra e Pace).

6) Perchè scriveva per il Rolling Stones, e quindi potrete dire, che fa figo: “Come in quell’articolo del Rolling Stones di DFW…” (potete usare le iniziali).

6bis) Ha scritto anche per il New Yorker.

7) Perché se un filosofo si specializza in matematica vorrà pure dire qualcosa, no?

8) Perché quelle con le tette a volte hanno anche gli occhioni tristi.

9) Perché vi sarete chiesti almeno una volta come si svolge una fiera del porno.

10) Perché ancora siete lì a domandarvi: ma “Dune” che diavolo di film è?

Abbiamo pensato che 10 punti fossero sufficienti, in caso vi dovessero servire altre motivazioni scrivete alla redazione, in ogni caso alla fine vi arrenderete e leggerete almeno un libro e se entrerete nel suo ritmo di scrittura vi dannerete per la sua morte.

Non escludiamo che un ministro dell’Istruzione illuminato possa anche inserirlo nei programmi scolastici, anche se questo lo consegnerebbe definitivamente all’oblio.

Solo un consiglio: se siete di quei tipi che mettono i commenti critici (o i “Mi piace” sui commenti critici, con i pollicini all’insù) su partiti e veline e pubblicità ed ex premier e cattedrali coperte da manifesti pubblicitari, “Brevi interviste con uomini schifosi” lasciatelo per ultimo.

 

Twitter: @Davide_Val

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