Ikea aperta “a tutte le famiglie” nella pubblicità e nel welfare aziendale

di Redazione

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Ikea aperta “a tutte le famiglie” nella pubblicità e nel welfare aziendale

| sabato 28 Settembre 2013 - 05:02

pubblicita ikea omosessuali

Dopo le polemiche per le dichiarazioni giudicate “omofobiche” di Guido Barilla, il responsabile Relazioni esterne di Ikea Italia ci racconta la loro scelta di aprire a “tutte le famiglie”

Due ragazzi si guardano negli occhi. Poi sorridono, avvicinano i loro due letti singoli, si buttano e si abbracciano. Felici. Poi fu la volta di due uomini che si tengono per mano. Visti di spalle. Con un sacchetto Ikea in mano. Ikea, appunto. Il colosso svedese “aperto a tutte le famiglie”. “Perché noi accogliamo nei nostri negozi 50 milioni di visitatori all’anno – spiega Valerio Di Bussolo, responsabile Relazioni Esterne Ikea Italia – e gli italiani li incontriamo e li conosciamo fisicamente”.

Le immagini dei due ragazzi abbracciati su un letto e dei due uomini che si tengono per mano sono i soggetti di due pubblicità Ikea, che non possono non tornare in mente alla luce delle esternazioni del patron della Barilla, Guido Barilla, per cui nelle pubblicità della sua azienda non ci saranno mai altro che famiglie tradizionali, madre, padre, figli. “Noi gli italiani – racconta di Bussolo – li incontriamo nei negozi. Li osserviamo, interagiamo con loro. Sappiamo che sono molte e differenti le tipologie di famiglie che vengono nei negozi dai single alle famiglie allargate alle coppie di fatto, eterosessuali o con partner dello stesso sesso. E per noi hanno tutte lo stesso valore”.

La pubblicità che ritrae due uomini di spalle che si tengono per mano fu lanciata in concomitanza con l’apertura del punto vendita di Catania. Proprio Catania, che in Sicilia è considerata la capitale dell’omosessualità, per le caratteristiche di apertura mentale e tolleranza che le si attribuiscono. “Si trattava della campagna pubblicitaria per la tessera Ikea family – dice il responsabile Relazioni esterne. – Arrivando in una regione per la prima volta volevamo fosse chiaro da subito che per noi la tessera per le famiglie era per tutte le famiglie, senza distinzione di alcun genere”.

“Non ci sembra giusto fare delle discriminazioni – prosegue Di Bussolo – e andiamo oltre quello che è il concetto italiano di famiglia per legge. Andiamo oltre, e per non rischiare di cadere nell’inganno di chi predica bene e razzola male, abbiamo lo stesso trattamento paritario anche nei confronti di tutti i dipendenti della nostra azienda”. A maggio dello scorso anno, infatti, Ikea ha esteso alle coppie di fatto, etero o Lgbt non importa, i trattamenti riservati ai coniugi regolarmente sposati: dal congedo matrimoniale ai permessi per la nascita dei figli del partner, lutti o emergenze famigliari del partner. Basta presentare il certificato di famiglia anagrafica che i Comuni devono obbligatoriamente rilasciare in seguito a richiesta di annotazione negli appositi registri da parte dei diretti interessati.

Non è un caso che Ikea sia uno di più grandi colossi europei presenti in Italia: una ventata di Europa e modernità.

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