Crocetta-M5S, è scontro sui numeri | “Ragionate da vecchio partito”

di Maria Teresa Camarda

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Crocetta-M5S, è scontro sui numeri | “Ragionate da vecchio partito”

| martedì 29 Ottobre 2013 - 19:42

Ha atteso oltre sei ore di dibattito d’Aula il presidente della Regione Rosario Crocetta per poter urlare in faccia ai parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle la sua rabbia e il suo sdegno (dopo l’amarezza del pomeriggio). “Siete diventati un partito nel senso più spregiativo del termine – ha attaccato il governatore – perché giudicate soltanto sulla base dei vostri pregiudizi. Non volete, anzi non potete, fare alleanze perché l’unica cosa che volete, e che potete fare, è far parte di un governo maggioritario in cui ci siete solo voi”.

Crocetta prende tutte le accuse che gli sono state rivolte oggi, ieri, la settimana scorsa, i mesi passati e le rivolta, le smonta. “Mi avete attaccato per quanto guadagno e perché, dite, non mi sono ridotto lo stipendio. Ma non è così e ve lo dimostro. Io prendo 7495 euro al mese, cui devo togliere oltre 5000 euro di spese al mese. È falso che guadagno più di Obama!”. “Oppure devo guadagnare meno di un operaio del petrolchimico? Meno del mio segretario? Meno di quanto guadagnavo quando ero un semplice lavoratore? Me lo dicano i grillini. Ditemi se devo andare in giro col piattino!”.

E non si ferma al livello regionale il presidente Crocetta e si rivolge direttamente a Grillo: “Ma non ero forse nel 2008, quando venne a Palermo per una mia manifestazione, ‘l’unico politico per cui valeva la pena venire in Sicilia’?. Non ero forse il ‘sindaco che i gelesi non meritavano’ nel 2006? Quale coerenza!”.

“Oppure mi dicano – prosegue Crocetta – cosa ho fatto di così mostruoso in questi ultimi mesi da distruggere la Sicilia! Rischio default? È colpa nostra? In un solo anno? La Fiat è andata via. Come potevo impedirlo? Sarò mica Agnelli? La spesa dei fondi europei è in ritardo? Siamo in ritardo di 56 mesi! Non c’entra la mia giunta”.

Sciorina dati e fatti il presidente Crocetta per dimostrare la validità della propria azione di governo, dalla Formazione agli ex Pip della Social Trinacria, dalle azioni antimafia alla lotta contro l’illegalità e la corruzione. “Abbiamo presentato 30 denunce alle Procure, sulla formazione e su altri settori. Che fa questo governo? Fa pulizia”, dice Crocetta.

“E che vi importa di discutere della bravura o meno dei miei assessori? – dice il governatore rivolgendosi anche a qualcuno dei suoi, come Malafarina (Meg) che ha detto degli assessori che “non sono cime” – Sono io che rispondo univocamente dell’azione del governo”. E a chi lo ha accusato di essere troppo assente ai lavori del Parlamento, Crocetta risponde per le rime: “Ma veramente pensate che io debba stare qui ogni volta che si riunisce l’Aula? Ma quando mai si è chiesto questo a un presidente della Regione? Io devo lavorare. Sono presente quando serve, altrimenti con la mia Giunta siamo d’accordo che ci sarà sempre l’assessore di merito”.

E, concludendo, Crocetta ha detto: “Sono io che sono deluso del Movimento 5 Stelle”. “Io sono pronto ad andarmene a casa anche domani, ma qui si tratta di capire se non si tratterebbe di una sconfitta per tutti, per tutta la Sicilia”.

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