M5S su Nassiriya: “Kamikaze vittima della strage” | Polemiche durante il ricordo dei caduti italiani

di Redazione

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M5S su Nassiriya: “Kamikaze vittima della strage” | Polemiche durante il ricordo dei caduti italiani

| mercoledì 13 Novembre 2013 - 10:56

La commemorazione in Parlamento dei 19 caduti italiani a Nassiriya si è trasformata in un’ulteriore occasione di polemica tra Movimento Cinque Stelle e il resto dell’emiciclo parlamentare. Una dichiarazione avventata della deputata Emanuela Corda, ha suscitato grida di sdegno e di disapprovazione. Per la Corda è stato giusto ricordare i 19 italiani deceduti il 12 novembre 2003 in seguito a un attentato terroristico, così come è stato corretto ricordare i 9 iracheni che persero la vita quel giorno. Ma nessuno si è mai ricordato del kamikaze “vittima anche lui, oltre che carnefice. Un’ideologia criminale –  tenta di spiegare la Corda – lo aveva convinto che quella strage fosse un gesto eroico e per questo lo aveva mandato a morire. E non è escluso – ha quindi aggiunto – che quel kamikaze fosse spinto dalla fame e dalla speranza che quel sacrificio sarebbe servito per far vivere meglio i suoi familiari che tuttora vengono risarciti per il sacrificio del loro caro”.

Per la deputata pentastellata è chiaro anche chi sia stato il vero carnefice in tutta questa vicenda: “Da una parte e dall’altra vi erano delle vittime e i responsabili politici e morali, i mandanti di quella strage, non sono mai stati puniti. Se i nostri militari furono vittime, non lo furono solo dell’ideologia terroristica, ma anche della politica occidentale: la politica – ha accusato Corda – dei nostri governi, che spedirono e continuano a spedire i nostri ragazzi sui fronti di guerra, raccontando loro che è eroico occupare i territori di altri popoli col pretesto che si sta portando la pace, quando invece si fomentano talvolta le ideologie terroristiche, e tutti i drammi che ne conseguono”.

Emanuela Corda ha concluso il suo intervento ricordando la provetta di Colin Powell che “doveva servire da prova per dimostrare la presenza di armi di distruzione di massa mai trovate” e chiedendo a gran voce “mai più Nassiriya, mai più guerre di occupazione, mai più violazioni dell’articolo 11 della Costituzione (quello in cui si stabilisce che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie). Lo ribadiamo: noi siamo vicini alle famiglie dei caduti e siamo vicini a tutte quelle persone che soffrono ogni giorno per queste guerre vergognose e per le menzogne dei nostri governi che spedirono e continuano a spedire i nostri ragazzi sui fronti di guerra, raccontando loro che è eroico occupare i territori di altri popoli col pretesto che si sta portando la pace, quando invece si fomentano talvolta le ideologie terroristiche, e tutti i drammi che ne conseguono”.

Il lungo discorso della parlamentare grillina ha dapprima suscitato proteste nella parte di Camera occupata dal gruppo di Fratelli d’Italia e successivamente i commenti sdegnati delle diverse formazioni politiche. Ignazio La Russa, esponente dei primi, ha parlato di “intervento vergognoso che, in occasione della commemorazione della strage di Nassirya, ha voluto ricordare, definendolo ‘una vittima’, il kamikaze che compì la strage nella base italiana. Ancora più grave il totale silenzio dell’Aula a queste ignobili parole. Possibile che solo ed esclusivamente dai banchi di Fratelli d’Italia, come riportato anche dal resoconto stenografico dei lavori, sia arrivato lo sdegno e la protesta per parole che offendono non solo le vittime di questa strage e i loro familiari ma una Nazione intera?”.

Il leader dei Moderati, Giacomo Portas, eletto nelle liste Pd invita Emanuela Corda a “dire queste cose in faccia ai familiari delle vittime italiane. È un’indecenza che a esprimersi così sia stata un’esponente del Parlamento italiano”. Infine Massimiliano Fedriga, deputato della Lega Nord, chiede che “i deputati del Movimento Cinque Stelle domandino scusa ai parenti delle vittime e a tutti gli italiani. Giustificare degli assassini che hanno ammazzato giovani appartenenti delle forze armate è inqualificabile. Così come è vergognoso cercare di produrre dichiarazioni eclatanti per andare sui giornali speculando sulle vittime di Nassiriya”.

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