Era il 6 gennaio dal 1980 quando la mafia uccise l’ex presidente della Regione Piersanti Mattarella. L’agguato avvenne in via Libertà e proprio da lì Palermo tornerà a ricordare uno dei suoi personagi più importanti.

In programma una cerimonia sul luogo dell’agguato, poi un’iniziativa al Giardino della Memoria di Ciaculli: il Gruppo siciliano dell’Unico-Unione nazionale cronisti italiani e la sezione distrettuale di Palermo dell’Associazione nazionale magistrati, alle 10, pianteranno un albero. Accanto all’arbusto, sarà collocata una targa dedicata a Mattarella.

“Il Giardino della Memoria – dice Leone Zingales, presidente dell’Unci Sicilia – rappresenta ormai un avamposto di promozione della cultura della legalità, anche nel ricordo di quanti hanno offerto la propria vita nella lotta contro la mafia”.

“Piersanti Mattarella è stato un uomo illustre della Sicilia e un esempio di classe dirigente con le carte in regola. E proprio per questo motivo, a distanza di 34 anni resta sempre un punto di riferimento indelebile”, ha detto il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, alla cerimonia sul luogo dell’agguato.

“Oggi, più che mai, infatti, quel modello di amministrazione deve esser il faro per la politica siciliana”, ha continuato il presidente dell’Ars “Un esempio da seguire, in un momento storico particolarmente delicato, affinché i cittadini possano recuperare la fiducia nelle Istituzioni. E per iniziare a farlo, ognuno di noi, anche nel proprio piccolo, ha il dovere di fare la sua parte”.

Insieme ad Ardizzone, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, i figli di Mattarella Bernardo e Maria e il fratello Sergio.