“Per l’impresa i mali sono due: prima la burocrazia e poi la mafia” | La provocazione del presidente di Confindustria Montante

di Redazione

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“Per l’impresa i mali sono due: prima la burocrazia e poi la mafia” | La provocazione del presidente di Confindustria Montante

| martedì 25 Febbraio 2014 - 14:35

“Per l’impresa i mali assoluti sono due: prima la burocrazia e poi la mafia. Anzi, i costi della criminalità organizzata si possono pianificare. Quanto costa, infatti, il pizzo? Mille euro, 1500 euro al mese? Si può pianificare. Per questo è difficile combattere la mafia. Incalcolabile, invece, è il costo della burocrazia“. È questa la provocazione del presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, imprenditore antiracket.

“Quanto ci vuole, a esempio, per avere un nulla osta? La burocrazia può portare alla crisi e alla morte delle imprese – ha aggiunto -. Occorre su questo fronte un intervento deciso dello Stato”.

Il numero uno degli industriali siciliani questa mattina ha incontrato a Catania il sindaco Enzo Bianco: “Ricerca e sviluppo sono il punto di forza di un’impresa e Catania rappresenta un laboratorio unico da sviluppare e da sostenere. Oggi più che mai abbiamo bisogno di un mercato normale e quindi competitivo, perché solo così è possibile creare sviluppo”, spiega Montante, che lancia il suo appello al presidente Rosario Crocetta: “Ma per andare avanti, e questo voglio dirlo al governatore Crocetta, è necessario un serio piano industriale, una pianificazione che coinvolga sindaci e forze produttive”.

“Sulla spesa dei fondi europei è necessaria una seria pianificazione degli interventi e il governo regionale non può non coinvolgere le associazioni datoriali che possono dare un contributo importante per evitare di commettere gli errori del passato”, continua il presidente di Confindustria Sicilia “Oggi assistiamo a una situazione assurda per cui non riusciamo a spendere i fondi europei perché manca la parte di cofinanziamento – aggiunge – Altre Regioni, come ad esempio la Puglia, sono riusciti a superare brillantemente questo ostacolo. E la Sicilia cosa pensa di fare?”.

“Le imprese non falliscono perché non hanno lavoro, falliscono perché non hanno liquidità”, spiega Montante che dà il suo primo appoggio al nuovo governo nazionale “Renzi si è impegnato a saldare in toto i debiti con le imprese e noi non possiamo che apprezzare il fatto che il nuovo governo stia partendo da qui”.

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