Le 12 curiosità sul cibo che (probabilmente) non sapevate

di Francesco Reina

» Costume » Le 12 curiosità sul cibo che (probabilmente) non sapevate

Le 12 curiosità sul cibo che (probabilmente) non sapevate

| mercoledì 14 Maggio 2014 - 18:32
  • Carotine. Dietro la (quasi) perfetta levigatura si nasconde un piccolo segreto: le altresì chiamate baby-carote non sono altro che gli scarti di quelle normali, che però erano troppo brutte per essere messe in commercio, tagliate e lavorate tramite un processo che richiede un grande dispendo di acqua ed energia.
  • Wasabi. La piccantissima pasta verde che accompagna sushi e sashimi deriva da una pianta di origine giapponese ed è molto costoso. Quello che viene dato nella stragrande maggioranza dei sushi bar non è infatti altro che polvere di rafano colorata.
  • Big Mac di McDonald’s. Sapevi che, nel mondo, ne vengono venduti in media 75 ogni secondo? Si stima infatti che dal 1993 ad oggi, siano oltre 100 miliardi i panini venduti.

  • Arachidi. Ebbene si, non sono noccioline ma legumi: a differenza di noci, nocciole e mandorle, i gustosi stuzzichini crescono sottoterra e appartengono al gruppo di legumi che fornisce il maggiore apporto di proteine nel mondo vegetale.

  • Ghiaccioli. Nonostante la semplicità dell’alimento, il primo ad inventarlo fu un bambino di soli 11 anni ne 1905: Frank Epperson, il nome del ragazzino, lasciò sul suo davanzale, in una notte gelata, un bicchiere di acqua e soda, scordandosi all’interno il bastoncino che aveva usato per mescolarle. Il giorno dopo, usando dell’acqua calda, riuscì a liberare il blocco di ghiaccio e mangiò il primo ghiacciolo mai creato. Epperson ottenne il brevetto per l’idea nel 1923.

  • Mela. Ne esistono oltre 7500 varietà attualmente conosciute: si stima che per riuscire a mangiarne una di ogni categoria, si impiegherebbero più di 20 anni.

  • Olio extravergine di oliva. Che tanto extravergine poi non è: uno studio californiano ha portato alla luce il fatto che oltre il 69% di quello venduto in America fosse adulterato. Non solo all’estero, anche in Italia: una decina di marchi che commercializzano “olio extravergine d’oliva Made in Italy”, non spreme le olive, ma trasformano, deodorano e profumano olio non extravergine importato.

  • Patatine fritte. Nel Regno Unito sono tra i pochi alimenti tassati e per questo motivo Procter & Gamble ha cercato di sostenere che le loro Pringles fossero spuntini appena salati. La Corte Suprema della Gran Brategna non ha abboccato e l’azienda ha dovuto pagare 160 milioni di dollari in tasse.

  • Pane confezionato. Se tra gli ingredienti di quello venduto nei supermercati trovate l’”L-Cysteine”… forse vi conviene non comprarlo: questo agente infatti viene da capelli umani (ormai non più utilizzati) o da piume d’anatra. Da precisare che è una leggenda metropolitana, ma basta cercare su qualche forum specializzato per scoprire che tanto bufala non è.

  • Caramelle alla vaniglia. Anche in questo caso, leggete gli ingredienti prima di acquistarle: molte contengono il Castoreum, una secrezione delle ghiandole anali del castoro che viene utilizzato come aroma di vaniglia anche in molti prodotti da forno. Negli States, la Food and Drug Administration lo ha approvato come additivo alimentare.

  • Ketchup e maionese. Il primo veniva usato nell’800 come “anti-diarrea”, il secondo è ancora consigliato per far soffocare i pidocchi.

  • Noce moscata. Se assunta in grandi dosi, può portare ad avere effetti allucinogeni. Peccato che, oltre al terribile gusto, il rischio di cadere in un bad trip sia elevatissimo.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820