Call center, tavolo al Mise il 27 maggio | Lo confermano fonti ministeriali

di Maria Teresa Camarda

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Call center, tavolo al Mise il 27 maggio | Lo confermano fonti ministeriali

| martedì 20 Maggio 2014 - 21:04

Attesa da settimane, è finalmente arrivata la convocazione del Ministero per lo Sviluppo economico ai sindacati per l’apertura di un tavolo tecnico sulla crisi che sta investendo il settore delle Telecomunicazioni. L’appuntamento è per il 27 maggio, come conferma il sottosegretario Simona Vicari, pochi giorni prima dunque l’annunciato sciopero nazionale che si svolgerà a Roma con partenza da piazza della Repubblica alle 10. Tra le aziende più grandi coinvolte, Almaviva Contact.

La riunione, secondo la lettera di convocazione del Mise, verterà sull’opportunità di stabilire una politica industriale di settore affrontando i temi del ciclo produttivo e di riattivare l’Osservatorio nazionale sui call center.

I sindacati dei lavoratori dei call center, da tempo ormai, lottano, affiancati nella battaglia anche da alcuni imprenditori del settore, contro il fenomeno delle delocalizzazioni che sta facendo perdere il posto di lavoro a migliaia e migliaia di dipendenti. La settimana scorsa un’audizione alla Camera dei deputati con i rappresentanti di Almaviva e Comdata era saltata a causa della discussione in Aula del Jobs Act.

“Il Mise ha risposto a una richiesta che come sindacati facevamo da tempo – dice Salvo Ugliarolo segretario nazionale della Uilcom – per cercare di dare risposte alla crisi che investe il settore. Tra le questioni che porremo sul tavolo quella delle delocalizzazioni, della struttura dei costi per l’impresa e delle gare al massimo ribasso. Quest’ultimo tema, in particolare, crea uno svantaggio competitivo per quelle aziende che non vogliono delocalizzare”.

Secondo le sigle sindacali, nel 2013 il settore dei call center in outsourcing occupava 43 mila operatori inbound, in calo rispetto ai 45 mila del 2012, a fronte di 33.500 operatori outbound, in flessione rispetto ai 35 mila del 2012. Il 63% dei lavoratori è concentrato nelle aree del Sud, il 37% al Centro Nord. Il 62% degli operatori inbound è rappresentato da donne, l’83% con contratto part-time. Gli operatori outbound hanno contratti a progetto. L’età media è 30 anni.

Alla notizia della convocazione, è immediatamente circolata la voce di un possibile rinvio a data da destinarsi dello sciopero del 4 giugno, ipotesi che molto probabilmente non si verificherà perché sono tantissimi i lavoratori che hanno organizzato trasferimenti dalle proprie città per partecipare alla manifestazione. Inoltre, alcuni rappresentanti sindacali hanno sottolineato l’importanza di una protesta di massa, proprio in concomitanza con l’apertura del tavolo tecnico, per dimostrare la propria forza.

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