“Non lavate il pollo crudo” /VIDEO. L’acqua non elimina i batteri, anzi li veicola

di Azzurra Sichera

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“Non lavate il pollo crudo” /VIDEO. L’acqua non elimina i batteri, anzi li veicola

| mercoledì 18 Giugno 2014 - 13:51

“Don’t wash raw chicken” ovvero “Non lavate il pollo crudo”. È questo lo slogan della Food Safety Week 2014.

“Vogliamo proteggere voi e la vostra famiglia da avvelenamento – si legge sul sito della Food Standards Agency, l’ente britannico per la sicurezza alimentare – da cibo in casa vostra, soprattutto quando si maneggia il pollo. Così, per la Settimana per la sicurezza alimentare quest’anno stiamo dicendo: “Non lavate il pollo crudo”. Ciò è causa di un bug alimentare chiamato campylobacter, la causa più comune di avvelenamento da cibo nel Regno Unito. Può essere fatale”.

Il pollo quindi non va lavato e l’idea che una sciacquata sotto l’acqua corrente possa servire per eliminare germi e batteri è un mito da sfatare. La raccomandazione era arrivata già l’anno scorso dalla Drexel University che lanciava l’allarme: “Non lavate il vostro pollo”.

In un video  i ricercatori hanno spiegato che pulire il pollo prima della cottura è quanto di più sbagliato.

Solo la cottura e le alte temperature riescono a uccidere tutti i batteri. L’acqua corrente e gli spruzzi al contrario possono diffondere i germi su tutto il piano da lavoro della cucina, anche sugli altri alimenti posti vicino il lavandino, e anche su asciugamani e stoviglie. L’acqua insomma può essere veicolo per la diffusione di germi patogeni.

Ma sembra che il 44% degli inglesi non lo sappia perché lava sempre il pollo sotto l’acqua prima di cucinarlo. L’Ente britannico per la sicurezza alimentare britannico ha allora lanciato l’allarme dicendo che i sintomi di questo batterio includono diarrea, dolori di stomaco e crampi, febbre e sensazione generale di malessere, sintomi tipici da gastroenterite, ma ci possono essere anche conseguenze più gravi e a lungo termine, come la sindrome di Guillain-Barre.

In Italia differentemente dalle medie europee i casi di salmonellosi (1.453) continuano a essere nel 2012 più alti rispetto a quelli di campylobacter (774) ma il trend temporale delle due infezioni è simile anche in Italia con una riduzione della salmonellosi grazie a una campagna di controllo decisa ed efficace negli allevamenti avicoli.

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