Pace in Medio Oriente, nuovo appello del Papa: “Non rassegnamoci alla violenza e all’odio”

di Redazione

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Pace in Medio Oriente, nuovo appello del Papa: “Non rassegnamoci alla violenza e all’odio”

| domenica 13 Luglio 2014 - 13:44

“Mai più guerra, con la guerra tutto è distrutto. Non lasciamoci vincere dal male e non rassegnamoci a che la violenza e l’odio prendano il sopravvento sul dialogo e la riconciliazione”. Così Papa Francesco torna ad invocare la pace in Medio Oriente durante l’Angelus oggi a Roma.

Per il Pontefice l’incontro di preghiera in Vaticano per la pace in Terra Santa non è avvenuto invano. “Ho ancora nella memoria il vivo ricordo dell’incontro dell’8 giugno scorso con il Patriarca Bartolomeo, il Presidente Peres e il Presidente Abbas, insieme ai quali abbiamo invocato il dono della pace e ascoltato la chiamata a spezzare la spirale dell’odio e della violenza – afferma il Pontefice -.Qualcuno potrebbe pensare che tale incontro sia avvenuto invano. Invece no, La preghiera ci aiuta a non lasciarci vincere dal male né a rassegnarci a che la violenza e l’odio prendano il sopravvento sul dialogo e la riconciliazione”.

“Esorto le parti interessate e tutti quanti hanno responsabilità politiche a livello locale e internazionale a non risparmiare la preghiera e a non risparmiare alcuno sforzo per far cessare ogni ostilità e conseguire la pace desiderata per il bene di tutti”, ha detto ancora il Pontefice. “Rivolgo a tutti voi un accorato appello a continuare a pregare con insistenza per la pace in Terra Santa, alla luce dei tragici eventi degli ultimi giorni, invito tutti ad unirvi nella preghiera: in silenzio, tutti, preghiamo”.

“Ora Signore – ha poi invocato il Santo Padre – aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: mai più la guerra. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono”.

Il Papa, in un “accorato appello” dopo l’Angelus ha esortato “le parti interessate e tutti quanti hanno responsabilità politiche a livello locale e internazionale” in Terrasanta “a non risparmiare la preghiera e a non risparmiare alcuno sforzo per fare cessare ogni ostilità e conseguire la pace desiderata per il bene di tutti”. Ha poi invitato la piazza a un minuto di preghiera silenziosa per la pace. In 6 giorni a Gaza si contano 165 morti, di cui 33 bimbi.

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