Violenza negli stadi, pugno duro del governo | Alfano: “Mai più la follia dell’Olimpico”

di Redazione

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Violenza negli stadi, pugno duro del governo | Alfano: “Mai più la follia dell’Olimpico”

| venerdì 08 Agosto 2014 - 18:39

Con il decreto sulla violenza negli stadi il governo usa il pugno duro contro i facinorosi. Con il dl, approvato dal Consiglio dei ministri, “abbiamo voluto dire che lo Stato ha perso la pazienza con chi vuole rovinare il calcio”, ha affermato il ministro dell’Interno Angelino Alfano al termine del Cdm, sottolineando che l’obiettivo del provvedimento è “restituire il pallone agli italiani”.

Il giro di vite “si giustifica perché quello che è avvenuto all’Olimpico“, con la morte di Ciro Esposito, “non si verifichi più” ha aggiunto Alfano. “In questo giorno ricordiamo non solo Ciro Esposito ma anche sua mamma, che ha dato un grande insegnamento a tutti quelli che pensano di poter rovinare con la violenza la domenica degli italiani” ha anche detto il ministro dell’Interno. “Ha avuto parole di serenità e pace anziché di violenza e di rancore e di questo la ringraziamo”.

“Abbiamo chiesto alle società uno sforzo per mettere a norma gli impianti” di calcio, garantendo “una semplificazione burocratica che impone alle amministrazioni locali entro 48 ore dalla richiesta di dare un sì o no” alle società, “o di convocarle nelle 48 ore successive” ha spiegato Alfano.

Arresto differito anche nei casi in cui si inneggi all’odio razziale: è una delle misure previste dal decreto legge contro la violenza negli stadi, messo a punto dal ministro dell’Interno Angelino Alfano e oggi al vaglio del Cdm, di cui l’ANSA ha preso visione.

Il decreto Alfano contro la violenza negli stadi prevede anche l’inasprimento delle sanzioni penali contro le frodi sportive, punite con la reclusione fino a sei anni e fino a nove nei casi in cui la “combine” alteri i risultati del concorso pronostici. Ciò renderà possibile attivare anche intercettazioni telefoniche.

Alle persone colpite da Daspo recidive potrà applicarsi la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, estendendo nei loro confronti una disciplina oggi riservata agli indiziati di appartenere ad organizzazioni di tipo mafioso o terroristico. E’ quanto prevede il decreto Alfano contro la violenza nello sport.

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