Sigarette di contrabbando, sei arresti /VIDEO | Le bionde vendute tra Roma, Torino e la Germania

di Redazione

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Sigarette di contrabbando, sei arresti /VIDEO | Le bionde vendute tra Roma, Torino e la Germania

| giovedì 27 Novembre 2014 - 09:07

Una vasta operazione contro il contrabbando di sigarette è stata portata a termine dalla Guardia di Finanza tra Torino, Roma e la Germania.

Le Fiamme Gialle spiegano che è stata smantellata una “delle più grosse organizzazioni contrabbandiere di sigarette presenti in Europa, il cui stabilimento di produzione dei tabacchi lavorati era situato in provincia di Torino. Diciassette gli arresti, oltre a numerose perquisizioni.

Nel corso dell’operazione è stato sequestrato l’intero stabilimento di produzione, regolarmente autorizzato.

Le indagini hanno visto la stretta collaborazione tra le Autorità Giudiziarie e delle Forze di polizia e doganali italiane e tedesche e anche la costante assistenza dell’Ufficio per la Lotta Antifrode (OLAF) della Commissione Europea.

Le investigazioni, avviate nel luglio 2013, hanno permesso di individuare “un’articolata organizzazione delinquenziale che, assicurandosi l’approvvigionamento delle merci dallo stabilimento di produzione italiano, le destinava ai mercati illegali di tutta Europa, attraverso una base operativa collocata in Germania, incaricata della commercializzazione delle sigarette”.

“Il meccanismo di frode – spiegano le Fiamme Gialle – consisteva nel simulare cessioni all’esportazione di tabacchi lavorati a marchio ‘Yesmoke’, prodotti in Italia, che, invece, non abbandonavano mai il territorio dell’UE ovvero ne uscivano temporaneamente per esservi in seguito reintrodotti illegalmente, in entrambi i casi senza il pagamento delle imposte dovute. Le sigarette indirizzate verso partner commerciali con sede in Stati extra UE (principalmente Ucraina, Moldavia e Turchia), ovvero verso imprese formalmente ubicate in Paesi con particolari regimi fiscali e/o politici (Transnistria), avevano come destinatarie società estere risultate inesistenti, operanti in settori diversi ovvero prive di autorizzazione al commercio dei tabacchi”.

La ricostruzione delle operazioni illecite ha portato alla luce un’evasione milionaria quantificata in 70 milioni di euro per l’accisa e oltre 20 milioni per l’Iva.

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