Bari, 10 arresti per il crac della Divina Provvidenza | Le accuse sono di bancarotta fraudolenta

di Redazione

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Bari, 10 arresti per il crac della Divina Provvidenza | Le accuse sono di bancarotta fraudolenta

| mercoledì 10 Giugno 2015 - 08:11

Dieci arresti della Guardia di Finanza di Bari, di cui tre in carcere e sette ai domiciliari, nei confronti di persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e altri reati per il crac delle case di cura Divina Provvidenza.

Tra gli arrestati vi sono anche due suore “massime responsabili della Congregazione delle Ancelle”, che si trovano ai domiciliari. Gli altri arrestati sono un ex direttore generale, amministratori di fatto, consulenti e dipendenti dell’Ente. Gli indagati sono in tutto 25 e tra loro compaiono professionisti, ex amministratori della Cdp e politici locali.

E ci sarebbe anche il senatore di Ncd Antonio Azzolini tra i destinatari del provvedimento di arresto della Procura di Trani per il crac della casa di cura Divina Provvidenza. Secondo quanto si apprende la richiesta è già stata notificata in Parlamento. All’AdnKronos, il senatore glissa: “Non faccio commenti su procedimenti che mi riguardano, mi difenderò dinanzi al giudice e nelle aule parlamentari per la parte che compete ad esse”.

Gli arresti vengono eseguiti sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica. Le indagini riguardano un crac da 500 milioni di euro circa subito dalla Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, con sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza, oggi in amministrazione straordinaria ai sensi della legge Prodi bis.

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