Arrestati due aggressori del capotreno | Il ferroviere non perderà il braccio

di Redazione

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Arrestati due aggressori del capotreno | Il ferroviere non perderà il braccio

| venerdì 12 Giugno 2015 - 19:48

Sono stati arrestati, dopo un lungo interrogatorio condotto negli uffici della Squadra mobile dal procuratore aggiunto Alberto Nobili, due degli aggressori del capotreno 32enne ferito a colpi di machete da due sudamericani alla fermata della stazione ferroviaria Villapizzone, a nord di Milano. Jackson Jahir Lopez Trivino, 20enne ecuadoriano che risulterebbe non in regola in Italia, e Josè Emilio Rosa Martinez, salvadoregno 19enne, devono rispondere di tentato omicidio. I due, secondo le indagini della Polizia di Stato, sono appartenenti alla banda di latinos MS13. Sarebbe stato il 19enne Martinez a impugnare l’arma che ha ferito gravemente il capotreno.

Martinez avrebbe verbalizzato una serie di elementi che, insieme a riscontri investigativi, hanno chiarito il ruolo che ha avuto nell’aggressione. Lopez Trivino si sarebbe chiuso nel silenzio.

Fondamentale, per l’individuazione dei due arrestati, è stato l’intervento della Polizia ferroviaria di Milano e della volante del Commissariato Comasina che ha fermato i due stranieri, dopo un’ora e mezzo dall’aggressione a Villapizzone. Lopez Trivino, si evidenzia nella nota della Polizia, è già noto agli uomini della Squadra Mobile in quanto coinvolto con l’appellativo di Peligro nell’operazione Mareros del 2013, che portò all’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare emesse, rispettivamente, dal gip del tribunale ordinario e da quello del tribunale per i minorenni, nei confronti di 25 persone di cui sette minorenni, per la maggior parte salvadoregni, affiliati all’associazione criminale ‘MS13’.

Intanto migliorano le condizioni di Carlo Di Napoli, il capotreno aggredito. Dopo una lunga operazione chirurgica, eseguita dai medici dell’ospedale Niguarda, non perderà più il braccio. “Ho avuto molta paura – racconta Di Napoli – . Ora sono molto più sollevato, penso che potrò riabbracciare la mia bimba di cinque mesi”.

> 140 AGGRESSIONI NEI PRIMI 5 MESI DEL 2015

“Si è trattata di una lesione molto grave ma il braccio è salvo“, lo affermano all’ANSA fonti dell’ospedale di Niguarda dove il capotreno aggredito ieri sera con una machete è stato ricoverato. L’uomo, che ha riportato la sub-amputazione del braccio sinistro, è stato sottoposto ad un intervento di otto ore con numerosi chirurghi specialisti. “Si è cercato di preservare la funzionalità dell’arto ma solo nei prossimi giorni si potrà sciogliere la prognosi se tutto è andato a buon fine”.

“Avevo intuito che c’era una situazione strana – ha raccontato il capotreno – e per questo ho chiesto al mio collega se poteva stare ancora un po’ con me nonostante avesse terminato il turno”.

Sono ancora in corso le indagini della Squadra mobile per rintracciare gli altri componenti del gruppo che ha partecipato all’aggressione e fuggiti, prima dell’arrivo della polizia. Nel gruppetto di sudamericani c’erano “almeno quattro persone” che hanno cominciato a litigare con l’addetto delle ferrovie proprio mentre il convoglio stava per giungere alla fermata del Passante di Villapizzone in direzione Expo – riporta l’Ansa – Il ferimento invece sarebbe avvenuto mentre i sudamericani, invitati dal capotreno, stavano scendendo dal mezzo.
L’uomo aveva contestato loro l’assenza del biglietto ed era pronto a fargli un verbale anche se al momento non è certo che sia stato questo il motivo che ha scatenato la brutale aggressione. Un ferroviere, fuori servizio, che era intervenuto per aiutarlo, è stato colpito alla testa ed è stato trasportato all’ospedale Fatebenefratelli con un trauma cranico non grave.

Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha fatto visita oggi pomeriggio al capotreno ferito per portarlgi la solidarietà del governo. “Quanto accaduto è molto grave, i colpevoli vanno puniti subito per quanto hanno fatto – ha detto il ministro all’uscita – Certa politica deve evitare strumentalizzazioni, soprattutto chi ha avuto responsabilità in passato”.

E proprio l’ex ministrodell’Interno, Roberto Maroni, ora governatore della Lombardia, ha chiesto “di mettere i militari e la polizia per contrastare questi fenomeni sui treni”.  “Sparare se necessario? Sì certo, è legittima difesa. Voglio qualcuno che impedisca queste cose e se è necessario sparare, spari”.

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