Cefalù: dopo la serrata scontro albergatori-sindaco

di Redazione

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Cefalù: dopo la serrata scontro albergatori-sindaco

| venerdì 23 Novembre 2012 - 10:51

cefalu

CEFALU’ (PA) 23 NOVEMBRE – “Il prossimo passo è chiudere – dice Giuseppe Neri responsabile dell’hotel Costa Verde di Cefalù – al momento non accettiamo più prenotazioni, stiamo ospitando i clienti già presenti in struttura ma saranno gli ultimi”.
Ecco la situazione del comparto turistico della cittadina normanna: soffocati dalle imposte, gli albergatori hanno deciso che chiudere è più conveniente di rimanere aperti. E la decisione, scrivono in una nota, “è irrevocabile”.

Il perché è presto detto. Troppe le tasse da pagare. Davvero troppe. L’ultima stangata in ordine cronologico è datata 30 ottobre, quando il Comune ha varato un aumento dell’IMU dello 0,4% per la prima casa e dell’1.06% per la seconda abitazione. Ciò significa che alcune strutture sono costrette a versare 200mila euro ogni anno al Municipio. Ai quali va aggiunto il resto. Come la TARSU che il alcuni casi può ammontare a 100mila euro l’anno.
Un cane che si morde la coda perché, registrato il calo di prenotazioni, gli albergatori non possono permettersi un aumento delle tariffe e di conseguenza non possono pagare migliaia di euro solo di tasse. “Siamo tagliati fuori dal mercato” commentano all’unisono.
Questa serrata comporta anche la perdita del posto di lavoro per più di 1.000 dipendenti, per non parlare dell’effetto devastante che può avere sull’economia della città di Cefalù. Il Comune rischia il dissesto finanziario ma, denunciano gli albergatori “sembra non essere aperto a un dialogo con chi vuole sapere quali progetti sono in cantiere per il rilancio della città che rischia la paralisi”. E si domandano che ne sarà di Cefalù.

 

Non si fa attendere la replica del sindaco, Rosario Lapunzina: “L’indirizzo giusto per consegnare le chiavi degli alberghi è Palazzo Chigi. L’aumento delle imposte comunali è infatti colpa dei provvedimenti del Governo. Una scelta obbligata per il nostro Comune anche per i debiti lasciati dalle allegre gestioni precedenti. Anche gli albergatori dovevano essere più attenti e pretrendere quella lotta agli sprechi che noi stiamo attuando”. Il sindaco ricorda, inoltre, che proprio gli albergatori sono i primi debitori del Comune per oltre due milioni di euro. “Una solo struttura – rivela – è morosa di 400 mila euro per la fornitura idrica”.    

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