Telecamera sul bus, la carica del 101

di Redazione

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Telecamera sul bus, la carica del 101

| lunedì 26 Novembre 2012 - 15:27

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PALERMO, 27 NOVEMBRE – Poco traffico, nessun corteo, nessuna protesta, nessuna macchina in doppia fila. Se non fosse per il sole e i 20 gradi a novembre, non sembrerebbe nemmeno di essere a Palermo. E sul 101, rotta De Gasperi- Stazione Centrale. 

[guarda il video]

 

http://www.youtube.com/watch?v=XGJEyRSNg6o

Ore 10,32, al capolinea di fronte lo stadio. L’autista ci dice che il bus parte fra dieci minuti e in effetti, alle 10,40, siamo in marcia. Puntualità quasi svizzera. Gli altri passeggeri ci guardano fra lo stupito e il curioso. Tanti anziani, in giro per commissioni, per fare la spesa, per andare dal medico.
Qualcuno chiede, i più si nascondono alla telecamera. Questa mattina la gente non ha molta voglia di parlare, non sembra nemmeno di essere a Palermo e fra i palermitani.
Il percorso è snello, qualche mugugno quando i passeggeri si accorgono che l’obliteratrice anteriore è guasta. Alla prima fermata la porta da cui i passeggeri scendono non si apre. “Bussolaaaa”, inutile, la porta resta chiusa. Sembra già un po’ più 101.
Due signore chiacchierano animatamente, il marito di una delle due, seduto poco dietro, si avvicina dopo un po’. La crisi, le tasse, le spese sono l’argomento all’ordine del giorno. Ma c’è anche un filo di speranza e di ottimismo nei loro discorsi. Scendono al Politeama, sono le 11, li salutiamo con un filo di tenerezza.
Il bus prosegue lungo via Maqueda, arrivati a piazza Pretoria gli sguardi si rivolgono agli operai della Gesip che protestano davanti Palazzo delle Aquile ormai da settimane.
Ore 11,10, alla stazione il bus si ferma. E non riparte. La porta è guasta e si deve cambiare mezzo. Tutti giù. E qui, finalmente, riconosciamo Palermo.
Attraversiamo tutta piazza Giulio Cesare, sbagliamo la fermata, arriviamo in via Roma e aspettiamo il prossimo. Saliamo alle 11,28.
Un signore tiene stretto il giornale sotto braccio, un’altra signora, che giovincella non è più, armeggia col telefonino al pari di una quindicenne. Nessuno parla, nessuno alza la voce. Non sembra nemmeno il 101.
Le macchine che incrociamo su via Libertà scorrono tranquillamente, traffico zero. Alle 11.50 siamo di nuovo a piazza De Gasperi. Alla fermata qualcuno si sottrae alla telecamera, una signora ci racconta la sua giornata da pendolare. A parte la sveglia troppo presto, andare su e giù da Monreale con i mezzi pubblici le piace quasi. Non sembra nemmeno Palermo.

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