Il Csm “libera” Marino mentre i partiti si misurano con mal di pancia e strategie

di Redazione

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Il Csm “libera” Marino mentre i partiti si misurano con mal di pancia e strategie

| giovedì 06 Dicembre 2012 - 18:15

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PALERMO, 6 DICEMBRE – Mentre si continuano a tessere le trattative per le altre nomine all’ars, al centro del dibattito rimane la risicata maggioranza che ha eletto Ardizzone e i “mal di pancia” di alcuni deputati della maggioranza.

“L’elezione del presidente dell’Ars, nelle modalità in cui è avvenuta ieri, rappresenta un bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno. Positivo, e quindi da considerarsi un bicchiere mezzo pieno, è che Ardizzone sia uscito alla seconda votazione al di là della maggioranza d’Aula che lo ha eletto, di fatto questa è una volontà chiara del parlamento di agire nell’interesse dei siciliani trascurando maggioranze più o meno chiare. Un bicchiere mezzo vuoto è il deprecabile ritorno dei franchi tiratori che agiscono non in maniere palese e dichiarata ma loscamente. Alcuni deputati della coalizione di Rosario Crocetta hanno agito così per difesa di posizioni e interessi personali mettendo a rischio la stessa maggioranza”. E’ il commento di Rudy Maira, segretario regionale del Cantiere Popolare.

 

“Il voto d’Aula, espresso su Giovanni Ardizzone in maniera bipartisan è, invece, un segnale forte di chi vuole far uscire la Sicilia dalle secche di una crisi economica e finanziaria fortissima – continua Maira -. Un’ultima riflessione la dedico ai deputati del movimento Cinquestelle. E’ sbagliato emarginare il gruppo più’ numeroso a Sala d’Ercole dagli accordi. Questa componente dell’opposizione va responsabilizzata e dunque agevolata anche nelle rivendicazioni. Trovo corretto ad esempio assegnare proprio ai Grillini la presidenza della commissione Ambiente sulla quale hanno avanzato precisa richiesta”.

Nel Pd posizioni variegate, Filippo Panarello chiede chiarezza: “Una gestione improvvida del passaggio d’aula che ha portato all’elezione, comunque positiva, del presidente dell’Ars, – sottolinea – ha permesso ai berlusconiani di Sicilia di apparire interlocutori privilegiati. Questo passaggio rischia di attenuare le aspettative di cambiamento di una stagione appena iniziata. Tra i gruppi parlamentari che sostengono Crocetta si è creato un fortissimo disagio, che va superato attraverso un chiarimento politico che rilanci il progetto del presidente della Regione, a partire dalle battaglie per la legalità e per una netta rottura con un passato di malgoverno e clientelismo”.

 

Per Giovanni Panepinto si tratta solo di mali fisiologici: “Viene quasi da sorridere dice – c’è chi ha esperienze trentennali di franchi tiratori al proprio interno, e adesso pensa di venire a fare la morale al PD. Sono certo che il gruppo del Partito Democratico in questa legislatura darà il suo supporto leale e coerente al governo e al programma del presidente Crocetta che è stato fortemente voluto e sostenuto dal PD”. “Allo stesso tempo ribadisco che il PD è uno solo – aggiunge – e che il dibattito interno continuerà ad essere franco come sempre, e comunque incentrato sull’interesse comune della partito e della colazione della quale siamo il riferimento principale, nonostante qualche dirigente trascorra le sue giornate a costruire movimenti al di fuori del partito, per potersi garantire una ricandidatura”.

 

Intanto il Csm ha dato il via libera per l’insediamento come assessore a Energia e Rifiuti di Nicolò Marino.E mentre domani il Governatore Crocetta incontra i Sindaci siciliani dell’Anci e la giovane Nelli Scilabra esordisce nel difficile confronto sulla Formazione con la Cisl Scuola, il Pd ha già presentato il ddl sula doppia preferenza di genere, cavallo di battaglia di Crocetta.

 

È stata Concetta Raia, a presentare quello che rimarrà il primo disegno di legge della sedicesima legislatura sottoscritto anche dalle altre parlamentari Pd, Marika Cirone Di Marco, Mariella Maggio e Antonella Milazzo. “È necessario riequilibrare la presenza femminile nelle assemblee elettive a tutti i livelli, nazionale, regionale e locale – afferma Concetta Raia – per aprire una nuova stagione elettorale, nel corso della quale le candidature femminili dovranno avere gli stessi spazi e le medesime chance degli uomini in una prospettiva di riequilibrio di reale democrazia paritaria”.

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