Rifiuti, diecimila lavoratori rischiano il posto

di Redazione

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Rifiuti, diecimila lavoratori rischiano il posto

| venerdì 14 Dicembre 2012 - 13:54

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PALERMO, 14 DICEMBRE – Avviata la procedura di licenziamento collettivo per i 225 lavoratori dell’Ato Palermo 5 “Ecologia e Ambiente”, il primo campanello d’allarme di una situazione che fra due settimane potrebbe esplodere.

Dal 1° gennaio gli Ato rifiuti dell’isola dovrebbero sparire, senza che ad oggi siano state costituite le società di regolamentazione del servizio di raccolta che ne dovevano prendere il posto. Il passaggio del servizio ai Comuni, allo stato attuale, è impossibile. E tirando le somme dal 2013 a rischio diecimila lavoratori in Sicilia, in ballo montagne di rifiuti.

“L’atto è stato deliberato dal collegio dei liquidatori – spiega Giuseppe Norata, ex presidente di Ecologia e Ambiente e oggi liquidatore dell’Ato – , non vogliamo creare allarmismi ma la situazione va affrontata e subito. C’è una norma che prevede la liquidazione degli Ato al 31 dicembre ma essa non può essere attuata. Con questa norma ai Comuni è vietata la gestione del servizio ma non viene individuato un altro gestore. Ma noi, intanto, siamo costretti a licenziare”.
E al di là degli aspetti legislativi ci sono ostacoli concreti: i Comuni non hanno i mezzi, né possono prendere in carico il personale a causa del blocco delle assunzioni. “Noi di contro – aggiunge Norata – dal 1° gennaio dovremo fermare i mezzi e decadrà la nostra iscrizione all’albo dei gestori ambientali mentre siamo, almeno come “Ecologia e Ambiente”, gli unici in grado di gestire il servizio perché abbiamo uomini e mezzi per farlo”.

La vicenda ha messo in moto i sindacati. “Situazioni dello stesso tipo – dicono in una nota Dionisio Giordano, Segretario regionale Fit Cisl Ambiente, Claudio Di Marco Segretario regionale Fp Cgil e Gianni Acquaviva Segretario regionale Uiltrasporti – stanno per verificarsi in queste ore nelle province di Messina, Catania e Agrigento. Appare ormai abbastanza evidente che sul settore dei rifiuti, l’effetto annuncio del governo regionale, senza un concreto e reale confronto con le parti sociali, lascia il settore totalmente allo sbando e a pagare sono i lavoratori. Al presidente della Regione Crocetta non è ancora evidentemente chiaro quanto risulti necessario incontrare subito i sindacati. Se non giungerà presto una convocazione, saremo costretti ad avviare immediatamente un’azione di protesta con sit in permanenti davanti Palazzo d’Orleans dei lavoratori di tutti gli Ato. Se l’intenzione è quella comunicata alla stampa di prorogare gli Ato, convochi subito le parti sociali per definire le questioni che riguardano il mantenimento dei livelli occupazionali”.

Una ulteriore proroga nell’attuazione della riforma potrebbe dunque essere la soluzione. “Un rinvio di almeno sei mesi – conclude Norata – per attuare tutti i passaggi. La verità è che questa legge è nata male. La riforma prevede che dalla sua entrata in vigore gli Ato sono in liquidazione e fissa poi una serie di passaggi successivi per arrivare al nuovo gestore. Il procedimento doveva essere esattamente al contrario, prima creare i nuovi gestori e poi chiudere gli Ato”.

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