Abul, un portafoglio e tutto ciò che dimentichiamo

di Redazione

» Cronaca » Abul, un portafoglio e tutto ciò che dimentichiamo

Abul, un portafoglio e tutto ciò che dimentichiamo

| martedì 15 Gennaio 2013 - 09:02

abul

PALERMO, 15 GENNAIO 2013 – Si chiama Abul, viene dal Bangladesh e vende rose. La sua tappa in quel pub l’aveva già fatta. Tappa sempre un po’ sfigata, per lavorare in bicicletta in tutta la città, questa zona la “copre” sempre nel momento di stanca, ma sorride lo stesso, sempre. Anche questo lunedì, giornata morta. Ma dopo poco Abul torna. Con un portafoglio trovato proprio di fronte, pieno di documenti e con cinque euro dentro.

Lo consegna al bancone del locale, i gestori riescono a contattare il proprietario del portafoglio. La ragazza al banco dice ad Abul: “ha detto di stare qui che ti vuole ringraziare”. Dopo cinque minuti il proprietario del portafoglio arriva, un ragazzo che, osservandolo, sembra abbia scoperto di aver perso il portafoglio dopo quella telefonata.

Dentro c’è tutto. Tutto, cinque euro comprese. Il ragazzo, soddisfatto, ringrazia, si fruga nelle tasche, prende una manciata di spiccioli (in tutto tre euro) le da ad Abul insieme a molte pacche sulla spalla e poi va. Abul, ringrazia, dice che trova un sacco di cose mentre fa il suo lavoro: portafogli, ombrelli, cellulari, sciarpe, chiavi. Strano, proprio stasera, in un altro locale del centro il personale parlava di telefonini anche costosi, chiavi, borse, lasciate per giorni, dimenticate. Perdute.

Abul cerca sempre di restituire tutto, ci tiene a dirlo: “Mio guadagno con lavoro rose. No altro”. Poi aggiunge, soddisfatto di aver salvato qualcuno dalla follia di rifare tutti i documenti: “documenti importanti, se perdere guai”. Si, lui che viene dal Bangladesh, arrivato chissà come e chissà quando, lo sa bene quanto sono importanti i documenti. Si avvicinano altri suoi amici, sempre venditori di rose, per sapere quanto ha guadagnato dalla sua buona azione. Poco, alla fine, ma lui sorride.

Il cinico che è in noi chiederà: “Se fossero state cinquanta euro e non cinque?”. A noi piace pensare che invece Abul sia uno di quelli nati onesti e che moriranno tali. Perché, loro, il mondo lo pensano proprio così. È così lo vogliono vivere.

Piuttosto noi, ogni tanto, ci perdiamo qualcosa?

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820