Elezioni: tra brindisi e veleni, ecco la truppa di felici e scontenti

di Redazione

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Elezioni: tra brindisi e veleni, ecco la truppa di felici e scontenti

| lunedì 21 Gennaio 2013 - 19:10

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PALERMO, 21 GENNAIO 2013 – Un giorno indimenticabile, nel bene e nel male. Come non comprendere l’euforia di Magda Culotta (a destra nella foto), giovane sindaco di Pollina che con il numero 2 sulle spalle, appena un posto dietro Bersani, già oggi può prenotare il volo per Roma.

E con lei, a meno di inimmaginabili catastrofi, potrà imbarcarsi anche Davide Faraone, l’uomo di Renzi in Sicilia, che con il suo numero 6 non dovrebbe correre rischi. Sempre alla Camera, nel collegio orientale, capolista, come previsto, la figlia di Flaminio Piccoli e con il numero 3 l’uomo forte del partito in Sicilia, Francantonio Genovese, che, tuttavia, solo per una questione di prestigio avrebbe gradito salire di una posizione. Il posto di Genovese è, infatti, super blindato.
Novità che fanno rumore nel Pdl che rinuncia a molti over 65 e con tre legislature alle spalle. A molti ma non a tutti visto che proprio alla vigilia c’è stato il recupero di Tonino D’Alì, ancora una volta in lizza per il Senato. Non c’è Dell’Utri, né La Loggia, Nania (nella foto a sinistra), Battaglia e Firrarello. Solo per quest’ultimo un premio di consolazione: il numero 3 della lista ad oriente è Giuseppe Castiglione, coordinatore regionale del partito e suo genero, dimessosi dalla Provincia di Catania e di fatto già a Roma. Ad occidente, scontato il numero 1 ad Alfano, candidato premier e capolista anche in Piemonte ( collegio 1 e 2) e Lazio (collegio 1). In pratica un posto in più per i siciliani della lista che vede Saverio Romano al secondo posto seguito dagli uscenti Misuraca, Giammanco e Pagano. Fin qui quelli quasi sicuri. Al numero 8 c’è Giulio Tantillo, colonna del partito al comune di Palermo e uomo della corrente Scoma, candidato al Senato ma che, numeri alla mano, potrà (se vorrà…) lasciare la Regione per Palazzo Madama solo se i berlusconiani vinceranno il premio di maggioranza. Ad oriente, in testa, una coppia in deroga: Antonio Martino e Stefania Prestigiacomo.
Vigilia serena per Gea Schirò Planeta, indiscussa capolista, ad occidente, nel raggruppamento di Monti che schiera al numero 2 Ettore Artioli, volto noto di Confindustria e rappresentante del gruppo che si rifà alle posizioni di Montezemolo. Il Megafono di Crocetta conta molto sulla capacità di Beppe Lumia e sul radicamento territoriale del neo movimento del presidente della Regione. Dietro Lumia si piazza Antonio Presti, l’inventore di Atlier sul mare, e l’assessore regionale Nicolò Marino.
Sempre a sinistra, Rivoluzione Civile presenta, ovviamente, Ingroia al numero 1 seguito dal figlio di Pio La Torre e da Fabio Giambrone, senatore uscente e da sempre orlandiano di ferro. La posizione di quest’ultimo la dice lunga sulle aspettative dell’ex pm, che opterà, se eletto, per un altro collegio e che attende ad occidente il voti per due seggi. In ogni caso Giambrone sarà anche candidato in altri due collegi nazionali.
E da domani alle speranze dei candidati si aggiungeranno i veleni degli esclusi.

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