PALERMO, 2 FEBBRAIO 2013 – Scoppia un nuovo caso politico dietro la manifestazione in programma al teatro Politeama di Palermo dal titolo “L’Europa e la Sicilia: Martin Schulz e Rosario Crocetta”. I fronti della polemica sono due: le procedure di comunicazione e i costi della manifestazione.
Su un solo quotidiano regionale campeggia mezza pagina promozionale dell’evento con in evidenza il logo della Regione Siciliana e di seguito tutti i dettagli della manifestazione. A parte il sospetto che la serata potesse avere un sapore preelettorale, ha destato stupore il messaggio pubblicitario per un evento di non straordinaria importanza in periodo di par condicio disciplinato per legge che imporrebbe lo stop della comunicazione istituzionale. Quale criterio è stato adottato per la scelta dei mezzi? Chi paga il conto?
Anche due deputati regionali di opposizione hanno sollevato più di un sospetto. Francesco Cascio, Pdl, presidente della commissione Ue dell’Ars, dice che se la manifestazione “è stata pagata dalla Regione si configurerebbe il reato di danno erariale, trattandosi di una iniziativa elettorale e non certo di beneficienza; se il teatro è stato offerto a titolo gratuito dalla Fondazione, guidata dall’attuale assessore regionale al Lavoro Ester Bonafede, il reato lo commetterebbe il sovrintendente. Nulla di strano invece – conclude Cascio con sarcasmo – se a pagare sia il presidente Crocetta, dato che si tratta di una iniziativa elettorale in sostegno della sua lista al Senato”.
Rincara la dose il capogruppo dell’opposizione all’Ars Nello Musumeci, sconfitto da Crocetta alle ultime regionali, che chiede se il teatro è stato affittato da Crocetta o se l’evento è organizzato dalla Presidenza della Regione. “In quest’ultimo caso – aggiunge Musumeci – sarebbe indecoroso che i cittadini siciliani paghino per una manifestazione in piena campagna elettorale.
Musumeci sottolinea che Crocetta è leader del Movimento il Megafono che corre per il Senato e che ai vertici del teatro Politeama ci sono Ester Bonafede, assessore della giunta Crocetta e Patrizia Monterosso, segretario generale della Presidenza.
