Fermare il declino esordisce a Palermo: “I grandi gruppi devono investire in Sicilia”

di Redazione

» Politica » Fermare il declino esordisce a Palermo: “I grandi gruppi devono investire in Sicilia”

Fermare il declino esordisce a Palermo: “I grandi gruppi devono investire in Sicilia”

| sabato 02 Febbraio 2013 - 12:44

 

giannino oscar

PALERMO, 2 FEBBRAIO 2013 – Medici, imprenditori, banchieri, operatori del terzo settore: è l’identikit dei candidati siciliani del movimento di Oscar Giannino, “Fare per Fermare il declino”, presentati oggi a Palermo. A fare gli onori di casa i coordinatori regionali Carlo Amenta, Luciano Lavecchia e Donato Didonna, assente il leader nazionale, il giornalista Oscar Giannino, che sarà nell’Isola giorno 15.

“Abbiamo deciso di candidare la vera società civile perchè non possiamo ancora delegare a politici che stanno lí da 20 anni la soluzione alla drammatica situazione italiana”, dicono. A quanti chiedono come mai tra i punti programmatici non sia menzionata la lotta alla mafia, i tre coordinatori rispondono che “applicare il nostro programma è già combattere la mafia.

I tre coordinatori fanno un paragone tennistico: “La Sicilia come Wimbledon. I campioni economici di tutto il mondo devono venire a giocare qui. Come? Grazie a concorrenza, trasparenza, pubblica amministrazione efficiente, riforma della sanità, riorientamento della spesa pubblica a favore di formazione e istruzione”. Poi affrontano anche il problema occupazione: “Bisogna dire basta al sistema dell’assistenzialismo ai lavoratori e alle imprese. Le aziende non hanno bisogno di soldi ma di infrastrutture. I lavoratori precari non hanno bisogno della cassa integrazione ma di un sussidio di disoccupazione che li spinga a cercare un altro lavoro, sorretti da un reddito garantito. I dipendenti in Cig, come quelli della Gesip, vanno riqualificati professionalmente, non pagati per mesi o anni senza lavorare”.

A livello nazionale, la ricetta di Marco Saltalamacchia, secondo nella lista della Sicilia occidentale, pone al centro “la riduzione del debito attraverso le alienazioni del patrimonio pubblico, la riduzione della spesa pubblica di almeno 6 punti del Pil in 5 anni. La patrimoniale non va fatta agli imprenditori ma allo Stato. Si possono tagliare le tasse riducendo la spesa. Vale anche per la Sicilia. Il ponte sullo Stretto è un’opera straordinaria, bellissima, ma non può essere una priorità”.
Lavecchia sottolinea che “bisogna agire sul debito pubblico. Ognuno di noi nasce con 33mila euro di debito. È un’ipoteca sul nostro futuro creata dalla generazione politica precedente”.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820