PALERMO, 2 FEBBRAIO 2013 – Si allarga “l’infezione” informatica che arriva nei pc con marchi delle Forze dell’Ordine. Dopo l’allarme della Questura di Siracusa anche la Polizia Postale di Palermo ha ricevuto una ventina di denunce di utenti palermitani.

Si tratta di un virus informatico che blocca i computer facendo comparire una schermata che impone il pagamento di 100 euro per potere poi ricevere il codice di sblocco del sistema ed evitare di incorrere in una vera e propria denuncia penale.
L’avviso fa sempre riferimento a un presunto utilizzo illecito del computer che sarebbe avvenuto durante la navigazione internet: in genere visita di siti illegali (pedopornografici), download programmi tutelati dal diritto d’autore. L’immagine può riprodurre fedelmente l’emblema della Polizia di Stato o di altre forze dell’Ordine, compresa, nel caso degli utenti palermitani l’Fbi.

Si tratta, ovviamente, di un avviso ingannevole, che non ha nulla a che fare con i veri uffici della Polizia. Da Siracusa hanno appurato che si tratta di una pagina elaborata da un server russo con la quale si tenta di trarre in inganno i navigatori del web facendo leva sul timore che può incutere la Polizia. La pagina, infatti, compare accedendo a siti per soli adulti. Il blocco del computer è causato da un “programma malizioso”, un virus del tipo malware, genericamente denominato “ramsonware” (dall’inglese ramson che vuol dire ricattare e ware componente).
Si diffonde, come altri tipi di programmi maliziosi, infettando il sistema operativo tramite note vulnerabilità nei servizi di rete, e-mail con allegati eseguibili, navigazione su siti malevoli, attività non sicure all’interno di taluni social network. L’invito della Questura di Siracusa è quindi di dotarsi di un antivirus da tenere sempre aggiornato, di navigare mediante la predisposizione di un account utente e non con diritti di amministrazione e, soprattutto, di non pagare nulla a nessuno