Grillo che ai cani preferisce le cozze e il video hard che danneggia Berlusconi

di Redazione

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Grillo che ai cani preferisce le cozze e il video hard che danneggia Berlusconi

| giovedì 07 Febbraio 2013 - 10:41

Beppe Grillo cozze

PALERMO, 7 FEBBRAIO 2013 – La campagna elettorale giocata a tutto campo, tra colpi bassi e (presunti) colpi d’ingegno. È segnale di incertezza sul risultato finale di una contesa che sino ad un mese fa sembrava dall’esito scontato. La linea di confine: la discesa in campo – l’ennesima – di Berlusconi.

E da quando i numeri hanno ridato fiato al Pdl, si è scatenato il gioco del botta e risposta tra tutti i contendenti, utilizzando tutti i mezzi anche quelli meno congeniali ai candidati premier. Più che di dichiarazioni questi sono giorni che vivono di immagini, lo scatto che sostituisce le virgolette, l’emozione visiva che sovrasta le parole.

Berlusconi che abbraccia il cane vale quanto l’abolizione dell’Imu? Forse non in termini assoluti ma apre una breccia importante in un segmento importante dell’elettorato, se come è vero l’ultimo rapporto Italia dell’Eurispes indica che quasi un terzo della popolazione convive con un cane.

La conferma? Il cane è il testimonial d’eccellenza delle elezioni 2013. Berlusconi ha copiato bene, la prima opzione canina se l’era giocata Bersani addirittura con un poster personalizzato. E ora addirittura c’è anche Monti, lanciato in pista da Daria Bignardi con tanto di birra e cane d’ordinanza.

Come sempre controcorrente, Beppe Grillo si affida ad un simbolo diverso: un carico di cozze. Leggasi le figure della vecchia politica, un richiamo all’immaginario collettivo che identifica nei gustosissimi mitili il segno della bruttezza.

E per quanto riguarda i colpi bassi vedere alla voce Fiorella Ceccacci Rubino, casa Pdl, deputata e ricandidata, ma anche protagonista di un cortometraggio dall’esplicito contenuto erotico girato dal maestro del genere, Tinto Brass, tirato fuori per l’occasione da Ilfattoquotidiano.it. Perché colpo basso? Il video dal titolo “Sono come tu mi vuoi” risale a 15 anni fa e la signora Fiorella era un’attrice prima di “svoltare” con la politica. Senza voler entrare nel merito delle scelte artistiche dell’onorevole Rubino che lasciamo al vostro giudizio, ci poniamo solo una domanda legata ai temi della comunicazione: benedetto signore (senza offesa, presidente, ma la s deve rimanere minuscola…), hai perso governo, denaro a palate, una causa milionaria di divorzio e non sappiamo cosa altro ancora e non è sufficiente questo per evitare che alcune e non fondamentali presenze in lista rievochino un immaginario che (miracolosamente) gli ultimi mesi erano riusciti quasi a far dimenticare?

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