Crocetta come Lombardo: la commissione dell’Ars blocca le nomine pre-elettorali

di Redazione

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Crocetta come Lombardo: la commissione dell’Ars blocca le nomine pre-elettorali

| martedì 12 Febbraio 2013 - 15:27

palazzo-orleans

PALERMO, 12 FEBBRAIO 2013 – È polemica sulle nomine del Governo Crocetta, su cui oggi è intervenuta, bloccandole, la Commissione Affari Istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana.

Un caso politico che sembra ricalcare la vicenda che appena qualche mese fa vide protagonista il governo di Raffaele Lombardo al quale l’Ars, con una apposita legge varata dall’aula in piena estate, bloccò la possibilità di fare ulteriori nomine a ridosso della campagna elettorale per le regionali se non per casi eccezionali. 

 

Le nomine “congelate” oggi sono quelle di Antonietta Maria Mezzaglia, alla presidenza dell’Ente parco dell’Etna; Sebastiano Gurrieri, commissario straordinario della Camera di commercio di Ragusa; Rosario Faraci e Antonio Gazzarra, commissari straordinari del Consorzio autostrade siciliane.

 

“Abbiamo apprezzato la sensibilità del governo – hanno sottolineato i deputati regionali del Pd e componenti della prima Commissione dell’Ars, Giovanni Panepinto, Franco Rinaldi e Mario Alloro – nel non insistere sulla richiesta di ratificare nomine di dirigenti e commissari in campagna elettorale”.

Ma i deputati dell’opposizione attaccano il presidente della Regione, Rosario Crocetta. “La commissione – denuncia Vincenzo Figuccia, capogruppo del Partito dei siciliani-Mpa all’Ars – aveva già chiesto al Governo di sospendere le nomine di alcuni enti. E oggi Crocetta è tornato a riproporle nonostante la richiesta votata all’unanimità”.

 

Più duro il deputato regionale e candidato al Senato del Pdl, Francesco Scoma: “Il mercato delle vacche del governo Crocetta prosegue incessante. Nonostante le (false) promesse e gli annunci posticci anche oggi il Governo è andato avanti con il nominificio in piena campagna elettorale. È veramente sconcertante – conclude – la supponenza e il pressapochismo, anche politico, con cui gli esponenti di questo Governo regionale si approcciano dimostrando scarso rispetto per il Parlamento e per le sue commissioni e dimostrando inoltre un interesse nullo per la Sicilia, pensando esclusivamente al proprio tornaconto personale e politico-clientelare”.

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